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Trapani | Cronaca

Mercato dello spaccio nel quartiere "Milo", misure cautelari per 9 persone

03 Giugno 2016 13:23, di Ornella Fulco
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Divieto di dimora nelle province di Trapani e Palermo per nove persone accusate di associazione a delinquere  finalizzata al traffico di stupefacenti....

Divieto di dimora nelle province di Trapani e Palermo per nove persone accusate di associazione a delinquere  finalizzata al traffico di stupefacenti. Il provvedimento del gip del Tribunale di Palermo è stato eseguito stamane dagli agenti della Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Trapani nell'ambito dell'operazione denominata "Venti di scirocco". Le misure restrittive riguardano il 39enne Massimiliano Gaspare Salafia, il 40enne Michele Salafia, la 26enne Valentina Margherita Peraino, il 37enne Maurizio Salafia, la 37enne Francesca Incarbona, il 33enne Giuseppe Acabo, il 32enne Pietrino Cherchi, il 27enne Giuseppe Cherchi. Il provvedimento giunge a seguito delle indagini avviate dalla Polizia sul traffico di stupefacenti nel quartiere cittadino di "Milo". Dopo oltre due anni di accertamenti, nel marzo 2014, erano state denunciate alla Procura di Trapani 25 persone protagoniste di diversi episodi di spaccio di droga finalizzati all’autofinanziamento per l’acquisto di ulteriori sostanze stupefacenti. Tra di loro c'erano i nove soggetti colpiti oggi dalla misura cautelare, per i quali, nell’agosto del 2015, la Direzione distrettuale antimafia di Palermo aveva richiesto idonee misure restrittive della libertà personale. In particolare, l’attività di indagine ha consentito di accertare l’esistenza di due distinti gruppi criminali - il primo capeggiato da Massimiliano Salafia e il secondo da Giuseppe Acabo - che si servivano di amici fidati e familiari per distribuire la droga sul mercato. Le due bande, secondo la ricostruzione degli investigatori, pur seguendo differenti canali di approvvigionamento, mantenevano un rapporto di stretta collaborazione. Infatti, accadeva spesso che se uno dei due gruppi si trovava a corto di stupefacenti, a richiesta, l’altro glieli forniva temporaneamente, anche a credito. In altre circostanze, inoltre, i due capi avevano concordato l’acquisto dello stupefacente dallo stesso fornitore, servendosi anche di corrieri condivisi per il suo trasporto a Trapani. Le due piazze di approvvigionamento erano Catania e Palermo dove Massimiliano Salafia e Giuseppe Acabo si recavano per negoziare gli acquisti, versando il denaro necessario al fornitore del carico anche tramite alcuni complici. Accadeva spesso - riferiscono gli investigatori - che i due capi riuscissero ad acquistare lo stupefacente anche a credito, grazie ai rapporti fiduciari coltivati nel tempo. Il trasporto della droga a Trapani avveniva poi servendosi, spesso, di soggetti incensurati e insospettabili. Una volta ricevuta la consegna, l’hashish e la cocaina venivano confezionate in dosi e vendute dagli altri componenti dei due gruppi. Come emerge dalle intercettazioni, le due organizzazioni curavano attentamente la contabilità giornaliera, sollecitando e riscuotendo dai propri appartenenti e dai clienti i crediti vantati. Nel quartiere di "Milo", di fatto, era stato creato un “supermercato" a cielo aperto dove si vendeva qualsiasi tipo di droga. Nel corso dell’attività investigativa erano state anche arrestate in flagrante sei persone ed erano stati sequestrati oltre 300 grammi di cocaina, 3 chilogrammi di marijuana e circa 300 grammi di hashish. L’indagine ha accertato anche che il giro d’affari era di oltre 70 mila euro ogni sei mesi. Le partite di droga arrivavano con cadenza settimanale. I prezzi che le due associazioni a delinquere imponevano per la droga erano di 90 euro al grammo per la cocaina, 10 euro al grammo per l’hashish e 7 euro al grammo per la marijuana. A spacciare per loro conto anche dei minorenni, tra cui un 15enne arrestato con 33 grammi di cocaina che trasportava da Palermo a Trapani a bordo di un pullman di linea, e donne, una delle quali arrestata mentre trasportava lo stupefacente a Pantelleria nascosto dentro un impianto stereo portatile, e altre due fermate con le dosi nascoste nei calzini che indossavano.

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