Trapani Oggi

Messina Denaro "incazzato" per quanto dicono i telegiornali - Trapani Oggi

Cronaca

Messina Denaro "incazzato" per quanto dicono i telegiornali

06 Febbraio 2023 16:06, di Laura Spanò
visite 1492

Intanto Giovanni Luppino rinuncia al ricorso alla custodia cautelare

Al contrario dei primi giorni di reclusione Matteo Messina Denaro è diventato un attento telespettatore. in particolare pare che faccia molta attenzione ai telegiornali.Tanto da avere riferito a fonti sanitarie e penitenziarie all’interno del carcere di massima sicurezza dell’Aquila dove è detenuto al 41bis di essere «incazzato, per le notizie che vengono diffuse su di lui».

L'ex boss ha sottolineato che sul suo conto «vengono raccontate balle, frutto di fraintendimenti». Intanto si è sottoposto alla seconda seduta di chemioterapia dentro il supercarcere dell’Aquila. Oggi l’équipe di oncologi dell’ospedale guidata dal primario Luciano Mutti ha assistito nell’ambulatorio ad hoc vicino alla cella del boss al 41bis, alla somministrazione della terapia per il tumore al colon. Sempre secondo fonti carcerarie e sanitarie Messina Denaro, è apparso in buona forma e sempre più in fiducia coi medici. «Il paziente è in buone condizioni, ha appetito, è riposato, sono buoni indicatori», emerge dalle fontiRiferendosi alla malattia si dichiara «fatalista», con un atteggiamento positivo verso le cure.

Nel frattempo ha rinunciato al ricorso contro la custodia cautelare in carcere davanti al tribunale del Riesame Giovanni Luppino, arrestato con Messina Denaro il 16 gennaio e accusato di essere l’autista del capomafia. I pm gli contestano i reati di procurata inosservanza della pena e favoreggiamento aggravati dall’avere agevolato la mafia. In vista dell’udienza al Riesame, la Procura aveva depositato agli atti anche una foto trovata nel cellulare dell’indagato che ritrae la Giulietta del capomafia parcheggiata davanti casa Luppino il 25 dicembre scorso. Una circostanza che smentisce la tesi difensiva dell’indagato che ha raccontato, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, di aver conosciuto il boss sei mesi prima col nome di Andrea Bonafede e di averlo rivisto solo la mattina dell’arresto, quando Messina Denaro, sempre sotto falso nome, si sarebbe presentato a casa sua per chiedergli un passaggio per la clinica Maddalena.

© Riproduzione riservata

Ti potrebbero interessare
Altre Notizie