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Pallacanestro Trapani, parla il presidente Pietro Basciano - Trapani Oggi

Pallacanestro Trapani, parla il presidente Pietro Basciano

20 Agosto 2012 08:48, di Niki Mazzara
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Trapani, 20 agosto 2012- In vista dell'inizio dell'attività agostica, continua la serie di interviste dell'ufficio stampa della Pallacanestro TRapani....

Trapani, 20 agosto 2012- In vista dell'inizio dell'attività agostica, continua la serie di interviste dell'ufficio stampa della Pallacanestro TRapani. Oggi è la volta del presidente Basciano. Dopo la partenza quasi in corsa dello scorso mese di settembre, questa è la prima annata sportiva che il presidente Pietro Basciano sta iniziando con i tempi giusti e la serenità necessaria per la programmazione di un’idea da sviluppare, sia di breve che di medio periodo. “Ci sono tre priorità – spiega Pietro Basciano – che dirigono i miei pensieri: il settore giovanile, il rapporto fra la squadra e la città e il futuro della Pallacanestro Trapani. La vita di un club come il nostro non è a compartimenti stagni ma tutto è connesso: naturale, quindi, che all’interno della società ognuno debba fare il proprio dovere, lavorare di squadra, perché si ottengano gli obiettivi che ci prefiggiamo. Per quanto riguarda il settore giovanile, la presenza di un tecnico valido ed esperto del territorio come Giacomo Genovese ci garantirà sicuramente la costruzione di un progetto significativo, che origini un incremento notevole del numero dei praticanti sin dal mini-basket ma anche, con gli anni, una crescita del livello qualitativo dei nostri giovani. Investiremo energie in questo settore, perché ritengo sia strategico non soltanto per noi ma per le giovani generazioni dell’intera città e di tutto il territorio trapanese. Oltre al lavoro ‘in casa’, stiamo sviluppando anche un’attività più complessa, con osservatori su tutto il territorio nazionale, per individuare ragazzi interessanti e potenziali talenti su cui investire per il futuro. E’ un’operazione in pieno corso di svolgimento, che proseguirà anche nei prossimi mesi. Cerchiamo giovani che non necessariamente giocheranno nella Pallacanestro Trapani, ma che stiano sotto la nostra egida e di cui possiamo controllare l’evoluzione. Al di là di tutto questo, il nostro club, con i suoi valori, vuole costituire un volano per la crescita culturale della città. Certi valori come rispetto, lealtà, operosità, responsabilità saranno sempre alla base dei messaggi che i nostri istruttori e i nostri allenatori infonderanno ai nostri ragazzi. Senza trascurare che abbiamo già in dote un buon numero di giovani che possono avere una certa futuribilità e costituire anche base come collaborazione con le società del territorio. Con questi principi, sono sicuro che costruiremo in casa nostra qualche atleta in grado di arrivare in prima squadra da protagonista. Una prima squadra, che si prepara a disputare un campionato ben diverso e più difficile di quello della stagione passata. Confido pienamente nella capacità dei miei collaboratori e, come faccio in tutte le altre mie aziende, ascolto e lascio fare a chi ne sa più di me di basket. Abbiamo allestito una formazione che punta a vincere ma le difficoltà nello sport le conosciamo tutti. Siamo ambiziosi ma non presuntuosi. Puntare alla promozione non significa snobbare gli avversari o pensare di aver vinto prima di scendere in campo: tutt’altro. In una città che ha una passione e una tradizione per la pallacanestro come Trapani, non si può disputare la DNB senza la volontà di vincerla. Però, è anche necessario che i tifosi e gli appassionati diano una risposta d’amore, di coinvolgimento nei confronti di questa squadra. Lo scorso anno la risposta è stata soddisfacente, tranne qualche eccezione: questo deve essere il campionato del consolidamento, la rampa di lancio verso un futuro più difficile e appassionante. In quest’ottica, i trapanesi devono offrire il loro contributo di partecipazione a questa realtà. Me lo aspetto con tutto il cuore e sotto ogni profilo. La Pallacanestro Trapani ha naturalmente una proprietà, che si assume gli oneri e gli onori della gestione; ma il vessillo, lo stemma, la rappresentatività della città appartiene a tutti noi. E io sono orgoglioso e innamorato di Trapani, al punto da volere moltissimi trapanesi a sostenere questo nostro progetto, ognuno per il ruolo che ricopre: che siano aziende, istituzioni o semplici tifosi. Da più parti si sente dire che la Pallacanestro Trapani mira ad un ritorno in serie A. E’ vero, la mia natura non potrebbe che spingermi verso quest’obiettivo. Il mio sogno, e lotterò per realizzarlo, è vedere, fra qualche anno, tanti ragazzi che giocano a basket a Trapani, che sono entusiasti e orgogliosi di appartenere alla Pallacanestro Trapani e tifano in un PalaDespar pieno per la squadra che sentono come la loro squadra del cuore. Non posso che pensare a tutto questo proprio oggi, primo giorno di lavoro per la prima squadra, in un’annata che spero ci riservi molte soddisfazioni. E spero anche che i nostri giocatori capiscano presto e bene quale sia il loro ruolo nel nostro progetto e nel nostro modo di fare pallacanestro. Anzi, di essere Pallacanestro Trapani. Infine, il nostro augurio. Com’è accaduto durante la travagliata annata del 2010\2011 e in quella del rilancio 2011\2012, mi auguro che le istituzioni cittadine ci siano ancora vicine nel nostro lungo cammino verso le categorie che ci appartengono. Che ascoltino con attenzione le nostre richieste e, fornendoci il giusto supporto, ci spronino in questo viaggio. Noi siamo orgogliosi di portare in giro per l’Italia il nome di Trapani stampato sulle nostre maglie: mi auguro che altrettanto le nostre istituzioni siano orgogliose della loro squadra”.

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