Peschereccio "Anna Madre" sequestrato da motovedetta tunisina
Il peschereccio mazarese "Anna Madre" è stato sequestrato, stanotte, da una motovedetta tunisina, mentre si trovava in acque internazionali, in prossi...
Il peschereccio mazarese "Anna Madre" è stato sequestrato, stanotte, da una motovedetta tunisina, mentre si trovava in acque internazionali, in prossimità del cosiddetto “Mammellone” (area di pesca protetta istituita bilateralmente fra Italia e Tunisia nel 1979 e delimitata dall’andamento della linea batimetrica dei 50 metri). Cinque militari tunisini armati sono saliti a bordo e, dopo aver rinchiuso in una cabina il comandante, Giacomo Giacalone, hanno assunto il comando dell'imbarcazione dirigendo verso il porto di Sfax. A dare la notizia è stato Giampiero Giacalone, uno degli armatori dell’imbarcazione che appartiene alla società "Pesca giovane srl". Il peschereccio era già sfuggito a un tentativo di sequestro, sempre ad opera di militari tunisini, lo scorso 2 agosto, mentre si trovava sempre in acque internazionali. Per l’armatore quello che è accaduto è un "fatto anomalo. A bordo del peschereccio non c'è pesce fresco ma solo congelato. Nella stiva ci sono all’incirca tre tonnellate di gamberi e cento chilogrammi di pesce misto. Si tratta di specie di pesci che non si pescano nelle acque tunisine". Sulla vicenda si registra la presa di posizione del sindaco di Mazara del Vallo Nicola Cristaldi: "Questo sequestro è tutto da esaminare a fondo perchè ha tutta l'aria di una ritorsione essendo stato lo stesso natante già oggetto di precedenti tentativi di sequestro". "Èl’ennesimo atto ostile che i nostri natanti subiscono nel Mediterraneo. E ciò non è più tollerabile. Non è possibile - aggiunge Cristaldi - che in acque internazionali, nelle quali tutti possono pescare, un natante venga sequestrato, con il rischio per la sicurezza degli uomini a bordo e danni economici ingenti. Il Governo italiano intervenga immediatamente per il rilascio dell’equipaggio e del natante. Questa è la priorità ma non è più rinviabile un tavolo di concertazione con i Paesi rivieraschi per evitare simili episodi”. Anche il presidente del Distretto della pesca, Giovanni Tumbiolo, sta seguendo la vicenda: "Siamo particolarmente fiduciosi – ha detto - dell’esito dell'incontro che l'ambasciatore italiano De Cardona avrà con il ministro dell’Agricoltura e Pesca della Tunisia e amico della Sicilia Samir Taieb”.
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