Sedicenne muore folgorato dalle cuffie
Quarto caso nel 2018, tutti avevano cuffie commesse ad un cellulare in carica
La morte in Malesia di un ragazzino di sedici anni, folgorato mentre ascoltava le cuffie collegate a un cellulare, tragedia  non isolata nel 2018 dove sembra si siano registrati altri tre casi, invita ad una maggiore attenzione nell’ uso degli apparecchi cellulari. Il ragazzo, ritrovato dalla madre, sdraiato immobile sul pavimento e freddo al tatto, come riferisce il New Straits Times, oltre alle ustioni alle orecchie, presentava fuoriuscita di sangue dal condotto uditivo sinistro. Inutili si sono rivelati i tentativi di soccorso. Dagli esami medici condotti sul corpo del giovane sono state rilevate ustioni all’orecchio sinistro ed otorragia.
L’autopsia ha confermato che a causare la morta del sedicenne è stata la scarica di elettricità attraverso le cuffiette. Da un esame dell’accaduto è stato accertato che il ragazzino stava ascoltando musica con le cuffie sul suo telefono mentre il suo cellulare stava caricando ed è stato vittima della corrente elettrica, la stessa che ha percepito il fratello quando ha toccato il cavo che si è rivelato difettoso.
Pur non comunicando il modello né la marca del dispositivo, le autorità malesi hanno fatto circolare una foto per avvisare del pericolo di usare un telefono cellulare. Il caso del ragazzo malese non è purtroppo isolato:  ci sono stati dei precedenti, praticamente identici, con almeno quattro le persone morte quest’anno in seguito a una scarica elettrica arrivata dalle cuffie. Nel febbraio scorso una studentessa brasiliana di 17 anni, trovata morta sul pavimento della sua casa a Riacho Frio, in Brasile, dopo che “un’enorme carica elettrica” è esplosa nel suo cellulare e le cuffie si sono sciolte nelle sue orecchie.
Il presidente dello Sportello dei Diritti, Giovanni D’Agata, nel riprendere la notizia, invita tutti ad una maggiore attenzione sui rischi connessi all'uso di telefonini e smartphone che sono diventati oggetti insostituibili nella vita di ognuno di noi. Proprio per questo, è necessario che le case produttrici adottino maggiori accorgimenti, anche in termini d'informazione ai consumatori per evitare che si ripetano casi analoghi.
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