Servizio ambulanze al Policlinico di Palermo: arrestati per corruzione ex funzionario e un imprenditore
A lavoro Finanzieri e Carabinieri del Nas
Nell'operazione "Tutto in regola", sono indagati per corruzione anche T.I. (42 anni di Palermo), S.M.L. (45 anni di Palermo) e G.F. (76 anni di Messina). Disposto dal G.I.P. il sequestro preventivo di 260.000 euro ritenuti prezzo e profitto della corruzione.
L’indagine, inizialmente avviata dai carabinieri del Nas di Palermo, su segnalazione dell’azienda ospedaliera, ha messo in luce irregolarità nella gestione del servizio di trasporto dei pazienti all’interno dell'ospedale, una attività appaltata alla Italy Emergenza nel 2012 e svolta fino al 2018, con una spesa di circa 4,5 milioni di euro.
L'allora funzionario D’Angelo aveva, attestato la conformità delle fatture rilasciate dalla società sebbene invece fossero prive dei documenti e delle informazioni previste dal capitolato speciale d’appalto. In particolare le irregolarità riguardavano l’indicazione dei servizi resi e il fatto che fossero stati addebitati al Policlinico costi sul personale che già erano compresi nell'elenco delle prestazioni finanziate. L’azienda ospedaliera ha così sostenuto un costo ulteriore di 3.367.800 euro.
Le successive indagini condotte dagli specialisti del Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Palermo hanno permesso di accertare un vero e proprio patto tra Cacioppo e D'Angelo. Il funzionario, per aver favorito la cooperativa sarebbe stato ricompensato con 130.000 euro, che gli furono corrisposti attraverso una serie di stratagemmi.
In una circostanza, per esempio, la cooperativa ha corrisposto su un conto corrente cointestato a T.I., figliastra del dipendente pubblico e al coniuge, S.M.L., la somma di 80.000 euro, per un rapporto di lavoro che si ritiene non sia in realtĂ mai avvenuto.
In un’altra circostanza, una società immobiliare, rappresentata da G.F. e di fatto collegata alla Italy Emergenza, ha versato su un conto corrente cointestato a D'Angelo e a un’anziana ulteriori 50.000 euro.
Per giustificare il pagamento la società ha acquistato dalla donna un’immobile fatiscente concesso in locazione alla cooperativa che, senza alcuna logica, aveva versato immediatamente proprio la somma di 50.000 euro come pagamento anticipato dei canoni di locazione per un periodo di sei anni.
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