Tentata rapina ad un centro scommesse, arrestato 40enne
Dovrà rispondere di tentata rapina aggravata il 40enne marsalese Antonio Genna, già sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, arres...
Dovrà rispondere di tentata rapina aggravata il 40enne marsalese Antonio Genna, già sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, arrestato dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Marsala dopo un’articolata attività di indagine. L'ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Marsala. I fatti risalgono allo scorso 23 marzo quando i militari dell’Arma sono intervenuti, per una tentata rapina, presso un centro scommesse di via degli Atleti: pochi minuti prima della chiusura, un malvivente - con il volto parzialmente nascosto da una sciarpa ed armato di pistola - era entrato nell’esercizio commerciale chiedendo di avere consegnato tutto il denaro disponibile al titolare e a sua moglie e sbattendo due volte la pistola sul bancone per poi puntarla in direzione dei due. Il titolare del centro scommesse, però, aveva reagito colpendo l'uomo con un pugno al volto mentre questo gli avvicinava l’arma al collo. Sorpreso dalla reazione, il rapinatore era caduto a terra creando un certo trambusto che aveva attirato l'attenzione del cognato del titolare che, in quel frangente, si trovava nella toilette. Vistosi in situazione di inferiorità , il malvivente era fuggito, inseguito dai due uomini che non erano riusciti a raggiungerlo ma avevano fatto in tempo a notare che, dopo aver scavalcato un muro, il rapinatore era salito a bordo di una Mercedes Classe B di colore argento con la quale si era dileguato a fari spenti. I carabinieri, giunti sul posto dopo la segnalazione al 112, avevano ascoltato i testimoni e appurato che l’arma utilizzata dal malvivente era una pistola giocattolo di cui erano state trovate alcune parti in plastica. Partendo dai dati raccolti, l’attenzione dei militari dell’Arma - già nella stessa serata - si è rivolta su Antonio Genna, sia perché già noto per fatti simili sia perché la corporatura e le fattezze del rapinatore descritte dalle vittime corrispondevano esattamente a quelle del pregiudicato e l'auto utilizzata per la fuga era simile, per colore e modello, alla sua. I carabinieri si sono recati nella sua abitazione e hanno notato che aveva tracce di sangue sui vestiti. L'uomo, inoltre, ha detto che la sua auto si trovava in officina per una riparazione. Non convinti da questa versione, i militari hanno cercato il mezzo e lo hanno trovato parcheggiato in una strada vicina alla sua abitazione e con il motore ancora caldo. Tutti questi indizi hanno condotto al provvedimento restrittivo emesso dal gip del Tribunale di Marsala su richiesta della Procura della Repubblica. La misura cautelare è stata notificata a Genna nella Casa circondariale di Trapani dove si trova per scontare una precedente condanna motivo per cui, una volta terminata la reclusione, non sarà scarcerato ma sottoposto agli arresti domiciliari con l'applicazione del braccialetto elettronico.
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