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"The Golden Calf" a Palazzo Reale di Palermo, dal 31 luglio al 26 settembre - Trapani Oggi

Palermo | Cronaca

"The Golden Calf" a Palazzo Reale di Palermo, dal 31 luglio al 26 settembre

07 Luglio 2022 11:39, di Redazione
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L’esposizione si concretizza in 42 opere tra dipinti, sculture e istallazioni.

Non ti aspetteresti di trovare Ryan Mendoza, né la sua mostra a Palazzo Reale. Tranne che
non si colga in profondità la vera anima di un sito oggi Patrimonio dell’Unesco. Questa è la
casa di Federico II: poliedrico, visionario, progressista ma al contempo figura scomoda e
tormentata.

Dalle stanze, dal giardino, dal cortile di Palazzo Reale le opere di Ryan Mendoza urlano la
veritĂ  senza mai arretrare per compiacere il pubblico. Anche il lungimirante Federico II
probabilmente avrebbe apprezzato questo sguardo crudo e aperto sul mondo.

“The Golden Calf” (Palazzo Reale di Palermo, dal 31 luglio al 26 settembre 2022) non è un prodotto, è il risultato autentico di un percorso concettuale durato tre anni. La mostra, organizzata dalla Fondazione Federico II col patrocinio del Ministero della Cultura, ha visto lungo il percorso di costruzione della mostra, la preziosa e costante collaborazione della Fondazione Brodbeck. La Fondazione Morra Greco ha gentilmente prestato alcune opere.

Resta poco o nulla del progetto iniziale. Per questo è una mostra vera: da un embrione è cresciuta, cambiata, ha fatto i conti con battute d’arresto, crisi profonde e slanci creativi.

L’artista cittadino del mondo, con un passato tra New York, Berlino e Napoli, per tre anni ha lavorato ai piedi dell’Etna sempre in contatto con la Fondazione Federico II a Palermo.

Inutile cercare una trama: per frantumare ogni staticità di significato, Mendoza sceglie di disgregare, sceglie la via dell’anti-narrazione. La vera trama è la non trama. Opere che vanno oltre le immagini, che occludono il significato reale del mondo declinato dall’establishment.

Dietro le opere di Mendoza c’è un respiro da comprendere senza mai giudicare. Bellezza e
bruttezza divengono quasi criteri politici e sociali. Quindi può accadere che il rapporto tra
normale e mostruoso possa essere rovesciato.

L’esposizione si concretizza in 42 opere tra dipinti, sculture e istallazioni. Opere che invadono il Palazzo, dalla facciata esterna al Cortile, dal piano nobile fino ai Giardini. Un puzzle lessicale che si rivela solo al termine. Quasi tutte le opere sono state espressamente realizzate da Mendoza per questa occasione, lavorando per tre anni alle pitture, alle sculture in ceramica e ad altre in mixed
media, concepite come parole di un unico discorso.

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