Usuraio di Partinico avrebbe portato la vittima a tentare il suicidio
Finisce in manette un pregiudicato di Partinico
AGGIORNAMENTO - Condannato per avere causato la morte dei figli mentre guidava la sua Bmw in diretta Facebook, stamane Fabio Provenzano, 39 anni, originario di Partinico, arriva una nuova misura cautelare. I carabinieri della compagnia di Alcamo lo hanno arrestato con le accuse di usura, estorsione e autoriciclaggio. L’ordinanza di custodia cautelare che gli è stata notificata in carcere è firmata dal gip su richiesta della Procura di Trapani. L’indagine ha preso le mosse dal tentativo di suicidio di un settantaseienne imprenditore agricolo alcamese che aveva assunto un mix di farmaci. Solo la tempestività dei soccorsi e il successivo ricovero nel dicembre 2022 evitarono il peggio.
ALCAMO - Una storia di usura ed estorsione a cui è stata messa la parola fine grazie all'intervento dei carabinieri che un anno fa hanno salvato da morte certa la vittima ed oggi hanno arrestato un pregiudicato di Partinico di 40 anni, accusato di avere praticato tassi del 50% su un prestito fatto alla vittima.
Ad operare i carabinieri della Compagnia di Alcamo che stamane hanno eseguito un’ordinanza di
custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Trapani, nei confronti di un noto pregiudicato di Partinico, già detenuto per gravi fatti commessi nel 2019, oggi indagato per i reati di usura, estorsione e autoriciclaggio.
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trapani, svolta dai Carabinieri della Compagnia di Alcamo, era scattata a seguito del tentato suicidio di un
allora settantaseienne imprenditore agricolo alcamese. Nella circostanza, solo la tempestività dei soccorsi e il successivo ricovero presso l'ospedale San Vito e Santo Spirito di Alcamo, dell’anziano
aveva di fatto scongiurato la morte dello stesso. Tutto era accaduto nel dicembre 2022, l'uomo aveva ingerito svariati farmaci. Gli accertamenti svolti, nell’immediatezza dei fatti, hanno permesso ai Carabinieri di accertare che l’anziano risultava versare in critiche condizioni economiche e per tale motivo, nel periodo compreso tra marzo e dicembre 2022, aveva chiesto in prestito all’odierno indagato l’importo complessivo di 40.000,00 euro, in cambio del quale aveva consegnato a garanzia assegni per un valore complessivo di 79.900,00 euro.
Nel corso dei mesi gli interessi sarebbero aumentati sino a giungere, in ultimo, al 50% mensile e a causa di tale incremento la vittima, dal mese di dicembre 2022, non riuscendo più ad onorare i debiti avrebbe tentato, per disperazione, di togliersi la vita. Le attività d’indagine sviluppate dai Carabinieri avrebbero, poi, fatto emergere che, da maggio a dicembre 2022, gli assegni in bianco, provento dei reati di usura ed estorsione, sarebbero stati utilizzati, dall’odierno indagato, per il pagamento delle forniture ortofrutticole dell’impresa individuale di fatto gestita da quest’ultimo, ma
fittiziamente intestata ad un prestanome.
Tenuto conto delle risultanze, il G.I.P. presso il Tribunale di Trapani, oltre all’emissione dell’odierno provvedimento custodiale, ha anche disposto il sequestro preventivo della ditta dell’arrestato.
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