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Addio a Pietro Mennea, la "Freccia del Sud" - Trapani Oggi

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Addio a Pietro Mennea, la "Freccia del Sud"

21 Marzo 2013 13:19, di Redazione
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E' morto in una clinica di Roma, all'età di 60 anni, Pietro Mennea, ex velocista azzurro, campione olimpico a Mosca 1980 e, per 17 anni, detentore del...

E' morto in una clinica di Roma, all'età di 60 anni, Pietro Mennea, ex velocista azzurro, campione olimpico a Mosca 1980 e, per 17 anni, detentore del record del mondo dei 200 metri piani. Da tempo lottava contro un tumore. Nel Trapanese l'indimenticato campione era stato due volte, negli ultimi anni: nel 2008 aveva partecipato alla conferenza "La corsa, sport per tutti" organizzata, con il patrocinio del Comune di Erice, dall'associazione "La Volata Napola" in occasione della gara podistica "Volata Napola-Mokarta" a cui aveva dato lo start il giorno seguente. In quell'occasione, in una gremitissima sala conferenze di Palazzo Sales ad Erice, aveva presentato il suo libro dedicato al record mondiale sui 200 metri stabilito a Città del Messico nel 1979, ripercorrendo con la consueta umiltà la sua eccezionale carriera sportiva. Mennea era tornato in provincia di Trapani nel 2011, a Marsala, in occasione della "Maratona dei Mille" dove la sua presenza allo start aveva, ancora una volta, suscitato l'incontenibile entusiasmo degli atleti partecipanti  - dimentichi per un attimo dell'imminente partenza - e del numeroso pubblico presente. Originario di Barletta, dove era nato il 28 giugno 1952, Mennea ha cominciato la sua lunga carriera internazionale nel 1971, agli Europei, piazzandosi al sesto posto nei 200 e conquistando il bronzo assieme alla staffetta 4X100. L'anno dopo il debutto olimpico a Monaco di Baviera e la prima medaglia, un bronzo, nei 200 mentre nel '74, agli Europei di Roma, sale sul gradino più alto del podio oltre a conquistare l'argento nei 100, alle spalle del sovietico Borzov. Dopo qualche anno sottotono ma coronato da successi a Giochi del Mediterraneo e Universiadi (all'Olimpiade di Montreal chiuse senza medaglie), Mennea si rilancia a Praga, nel '78, centrando l'accoppiata europea 100-200. Ma per scrivere la storia bisogna aspettare Città del Messico e le Universiadi del '79. Mennea vince i 200 in 19"72, nuovo record del mondo che resisterà per ben 17 anni, battuto solo da Michael Johnson ai Trials per Atlanta '96 (19"66, poi ritoccato nella finale dei Giochi a 19"32). L'anno dopo a Mosca, ai Giochi Olimpici, Mennea vince l'oro, beffando per due centesimi Allan Wells. "La Freccia del Sud", questo il soprannome dato all'atleta italiano, torna dalla Russia anche col bronzo della 4X400 e nel 1981 annuncia il ritiro salvo poi tornare sui suoi passi. Per lui arrivano altre due medaglie mondiali (bronzo nei 200 e argento nella 4X100 a Helsinki '82) e un oro ai Giochi del Mediterraneo nei 200 mentre le successive partecipazioni olimpiche (Los Angeles '84 e Seul '88) gli riservano solo delusioni anche se in Corea del Sud si toglie la soddisfazione di fare da alfiere per l'Italia durante la cerimonia d'apertura. Per lui, nel 1983, anche il primato mondiale dei 150 piani con 14"8 a Cassino. Sposato con Manuela Olivieri, Mennea ha ricoperto, a livello sportivo, anche la carica di direttore generale della Salernitana nella stagione 1998-99, è stato eurodeputato dal 1999 al 2004 e docente universitario all'Università Gabriele d'Annunzio di Chieti-Pescara. "Scompare un asceta dello sport, interpretato sempre con ferocia, volontà, determinazione", ha commentato Livio Berruti, medaglia d'oro nei 200 metri alle Olimpiadi di Roma 1960, che ricorda così Mennea: "Èstato un inno alla resistenza, alla tenacia e alla sofferenza. All'atletica italiana manca questa grande voglia di emergere e di mettersi in luce". A ricordare Pietro Mennea non sono soltanto i compagni e i grandi campioni che lo hanno conosciuto ma diverse generazioni di appassionati di atletica che, da stamane, stanno lasciando messaggi e commenti sulla pagina personale che il grande velocista italiano aveva aperto su Facebook. "Sei sempre stato il più veloce di tutti - scrive qualcuno - e lo sei stato anche in quest'occasione, anche nell'andartene. Ci mancherai". Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha disposto l'allestimento della camera ardente per oggi pomeriggio nella sede del Coni a Roma.

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