Amministrazione comunale vigile sull'articolo "slocca trivelle"
L’Amministrazione comunale delle Egadi è pronta a scendere in campo contro l’articolo 38 del decreto “Sblocca Italia”, la cui approvazione suscita pro...
L’Amministrazione comunale delle Egadi è pronta a scendere in campo contro l’articolo 38 del decreto “Sblocca Italia”, la cui approvazione suscita profonda preoccupazione per i possibili effetti dannosi sull’ambiente e il mare. L’approvazione dell’articolo 38, così come più volte sottolineato dai rappresentanti istituzionali di vari Comuni, unitisi in protesta assieme a "Greenpeace" e alle associazioni ambientaliste siciliane, sembrerebbe decretare la fine della vocazione naturale, turistica e culturale della Sicilia. Proprio in queste ore si sta creando un fronte unico contro le trivelle nella volontà di organizzare una manifestazione trasversale che faccia arrivare al Governo nazionale la voce contraria a questo provvedimento. L'Anci ha chiesto audizione in IV Commissione Territorio e Ambiente all'Ars, ottenendola per mercoledì 12 novembre e si sta portando avanti il ricorso per rivendicare l'incostituzionalita' dell'articolo 38 ribattezzato dalle associazioni ambientaliste "Sblocca Trivelle”. Al Congresso Anci a Milano è presente anche la consigliera comunale di Favignana Cettina Spataro, che esattamente un anno fa, assieme al sindaco delle Egadi, Giuseppe Pagoto, ha incontrato a Roma, in Commissione Territorio, Ambiente e Beni Ambientali al Senato, il suo presidente e gli altri componenti, per discutere di trivellazioni petrolifere. L’Amministrazione comunale delle Egadi, dunque, resta in prima linea a difesa del patrimonio dell’Area marina protetta, dell’ambiente e dei fondali ma anche dell’intero sistema economico e del tessuto sociale, che vivono di turismo e pesca, e verificherà alla prova dei fatti le rassicurazioni che, in queste ore - stanno giungendo da esponenti nazionali del PD circa le trivellazioni e le tutele ambientali che verrebbero mantenute. Verificherà che queste garanzie, che si impegnano a scongiurare l'impatto negativo delle attività di prospezione e coltivazione degli idrocarburi nell'area dell'Adriatico e del Mediterraneo, siano puntualmente rispettate, per non vanificare gli sforzi di tanti anni di investimento sulla sostenibilità e sul turismo in un colpo solo.
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