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Salute

Cambiare abitudini per cambiare la vita…

25 Giugno 2019 17:47, di
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Concludiamo oggi il nostro viaggio nel mondo delle emozioni

Cari amici, concludiamo oggi il nostro viaggio nel mondo delle emozioni. La scorsa settimana vi ho accennato a delle piccole azioni quotidiane che sono alla portata di tutti e che possono contribuire, se praticate in modo costante, a migliorare il nostro stato di salute fisico e mentale. Come vi ho precedentemente accennato, queste piccole azioni, nonostante possano apparire banali, oltre che stimolare la produzione dei cosiddetti ormoni del benessere possono attivare un ben più ampio cambiamento di prospettiva e contribuire in modo significativo a reagire in modo più efficace agli eventi avversi che la vita spesso ci presenta. Imparando a prenderci cura di noi stessi impareremo a volerci bene e a interagire con il mondo circostante in modo più equilibrato ed armonioso. Pensare al proprio benessere fisico e mentale e fare di se stessi una priorità tra i doveri quotidiani può apparire ad un primo sguardo egoista ma in realtà non lo è: infatti è fondamentale sapere come prendersi cura di se stessi affinchè ci si possa prendere cura degli altri nel modo più adeguato.

 Ma quali sono i cambiamenti di più ampio spettro che scaturiscono da queste piccole azioni quotidiane? Analizziamoli insieme…

Accrescere la consapevolezza dei propri bisogni.

Imparare a capire il nostro stato emotivo e quindi riuscire a riconoscere le situazioni che ci fanno star bene e quelle che ci fanno star male, ci permette di entrare in contatto con quelli che sono i nostri reali bisogni, di accogliere le sensazioni e le emozioni vissute e di intraprendere le strategie più efficaci per mantenere il nostro stato di benessere fisico e mentale, in linea con ciò di cui realmente abbiamo bisogno.

 Nel momento in cui ci troviamo in situazioni per noi stressanti o motivo di malessere la prima cosa da fare è prendere consapevolezza del nostro vissuto interiore, accettarlo e viverlo in pieno: il primo passo da fare dunque è quello di imparare ad esprimere le nostre emozioni. Ignorare le  emozioni, soprattutto quelle spiacevoli, far finta che non esistano o sperare di dimenticarle è del tutto inutile. Le emozioni non si dissolvono da sole con il tempo, al contrario se non trovano sfogo si accumulano e ci feriscono in silenzio. Riconoscere di avere un problema o di provare delle emozioni spiacevoli è fondamentale ed è il primo passo per affrontare in modo costruttivo i problemi. Ma come dare voce alle proprie emozioni negative? Ci sono diversi modi per esprimerle e questi sono del tutto soggettivi: piangere, così come cercare un momento di solitudine per stare con se stessi e riorganizzare i propri pensieri oppure cercare un appoggio personale in quelle persone che sappiamo essere pronte ad ascoltarci e a darci un sostegno. Attenzione però, perché cercare un supporto esterno non vuol dire aspettarsi che qualcuno “ci salviâ€: la salvezza dipende solo da noi, tuttavia coltivare rapporti umani positivi basati su fiducia ed empatia reciproca ci permetterà di aumentare il nostro buonumore e di stimolare gli ormoni del benessere. Soffermarsi invece su rapporti malsani che causano sensazioni di disagio e pensieri ed emozioni negative non fa altro che accrescere il nostro stato di malessere ed aumentare il rischio di predisposizione alla malattia.

Riprogrammare l’attività mentale attraverso le attività che ci gratificano.

Come abbiamo visto diverse attività stimolano in modo fisiologico la produzione di ormoni benefici per il nostro corpo. Praticare queste attività è una vera e propria palestra ed in questo modo il nostro corpo ne risulterà fortificato e più resistente agli attacchi esterni. Dedicarsi ai propri interessi e alle proprie passioni in modo costante stimola la creatività, permette di liberare le proprie potenzialità nascoste e di aumentare l’ottimismo e l’autostima, contribuendo in questo modo a sciogliere i nostri conflitti interiori. Ciò ci permetterà di assumere punti di vista alternativi e più flessibili. Aumentando infatti il tono dell’umore si favorisce di conseguenza un pensiero positivo e propositivo, innescando in questo modo la formazione di nuovi e più funzionali collegamenti neuronali che ci permetteranno di adattarci meglio alle varie situazioni e di sviluppare maggiormente la capacità di problem solving. Ecco perché la pratica costante di tali attività gratificanti risulta fondamentale nel processo di cambiamento: se restiamo all’interno di circoli viziosi fatti di preconcetti e schemi mentali rigidi continueremo a demoralizzarci e a boicottarci, a remarci contro e ad alimentare le nostre emozioni negative, predisponendoci di conseguenza anche ad una maggiore vulnerabilità alle malattie.

Imparare a lasciare andare.

Volerci bene e mettere al primo posto il nostro benessere fisico e mentale ci permetterà di sbarazzarci di ciò che non ci serve e di dare spazio a tutto ciò che può arricchirci ed aiutarci a migliorare e a crescere. L’amore per sé non è così facile né scontato, soprattutto per chi ha alle spalle vissuti di svalutazione e bassa autostima, ma può diventare una scelta consapevole da praticare ogni giorno finchè non diventerà parte integrante della nostra vita. Tappa fondamentale per imparare ad amarsi è prima di tutto accettare se stessi e la propria condizione attuale, abbandonare ciò che è stato ed essere consapevoli che ogni cambiamento è possibile soltanto dopo “aver fatto pace con se stessiâ€. I vantaggi dell’imparare a volersi bene sono molti in quanto ci permetterà ad esempio di:

- fare delle scelte autentiche, in sintonia con la nostra volontà più profonda;

- smettere di cercare l’approvazione altrui e dipendere meno dai condizionamenti esterni;

-  smettere di cercare la felicità negli altri e capire che questa dipende soltanto da noi e che le relazioni, di qualsiasi tipo esse siano, non devono colmare dei buchi emotivi o riparare delle ferite interiori ma devono essere semplicemente un arricchimento ulteriore di qualcosa che è già completo. In questo modo anche i legami interpersonali risulteranno più soddisfacenti.

Per concludere, ricordate che prendersi cura di sé può essere un compito difficile, soprattutto se non si è mai stati abituati a farlo…non scoraggiatevi però, tutto ciò che si fa per almeno 21 giorni consecutivi diventa un’abitudine quindi… abituatevi a prendervi cura di voi stessi!

Un caro saluto e alla prossima!

Valentina Parrino

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