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Caro bollette, i comuni siciliani spengono le luci. Anche Trapani aderisce

09 Febbraio 2022 11:31, di Redazione
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Alcune zone della città rimarranno al buio

I comuni siciliani spegneranno le luci giovedì prossimo per protestare contro il caro bollette. «Gli eccessivi aumenti del costo dell’energia rischiano di mettere in ginocchio i comuni che, molto presto, non saranno più in grado di assicurare i servizi essenziali ai cittadini. La protesta simbolica di spegnere le luci in un palazzo rappresentativo per le nostre comunità, il 10 febbraio alle ore 20, servirà ad attirare l’attenzione di cittadini e istituzioni su un’ulteriore e grave tegola finanziaria che colpirà presto i nostri comuni». Lo dice Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia.

Anche l’amministrazione comunale di Trapani ha deciso di aderire all’iniziativa dell’Anci Sicilia “I comuni siciliani spengono le luci di un monumento simbolo†per protestare contro il silenzio del governo, che non ha espresso alcun sostegno concreto agli enti locali che a partire dall’ultimo trimestre del 2021 si trovano a fronteggiare un notevole aumento dei costi per l’approvvigionamento dell’energia elettrica e del gas.

Il Sindaco Giacomo Tranchida ha precisato che per esprimere disappunto ai silenzi del governo e sostegno all’iniziativa dell’Anci contro il caro bollette gas ed energia - che su più larga scala nazionale interessa anche famiglie, attività commerciali e imprese - domani verranno spente l’illuminazione di Torre di Ligny compresa la via torre di Ligny, la fontana del tritone, l’abbeveratoio comunale di via Conte Agostino Pepoli ed il porticato di Piazza Mercato del Pesce.

L’Assessore Dario Safina, con delega alla pubblica illuminazione, ha precisato come a causa dei mancati interventi del governo, gli sforzi compiuti dall’amministrazione Tranchida per contenere i consumi energetici e dunque i costi, aumentando al contempo i servizi per i cittadini, che avrebbero dovuto iniziare a produrre effetti positivi a partire dal prossimo mese di marzo, rischino di essere pregiudicati, impedendo un risparmio di circa 600 mila euro.

«Come abbiamo anticipato in una nota inviata nei giorni scorsi al presidente della Regione, Nello Musumeci, e agli assessori regionali delle Attività produttive e delle Autonomie locali, Girolamo Turano e Marco Zambuto - sotolinea Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia - i rilevanti rincari dei costi dell’energia elettrica e del gas stanno rappresentando una reale minaccia non solo per gli equilibri, già precari, degli enti locali ma anche per quelli delle Società partecipate, con particolare riferimento a quelle che gestiscono il servizio idrico integrato. Queste ultime, infatti, ove volessero operare un ‘ribaltamentò dei costi sugli utenti, non potrebbero procedere con immediatezza dovendo intervenire su una tariffa sottoposta all’approvazione dell’Arera. Una situazione che sta avendo, inoltre, una pesante ricaduta anche sulla sostenibilità dei servizi offerti ai cittadini, in particolare sugli impianti sportivi, sia privati che pubblici, molti dei quali hanno bilanci già duramente colpiti dalle lunghe chiusure per il Covid e che, a causa degli aumenti dei costi di gestione, rischiano la chiusura definitiva».

«Per questi motivi - conclude il presidente dell’Anci Sicilia - riteniamo importante avviare, prima possibile, un tavolo Stato-Regione-Enti locali finalizzato a trovare soluzioni adeguate e condivise che garantiscano ai cittadini la continuità nei servizi essenziali».

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