Cocaina, eroina e crack nel supermercato della droga di Marsala, scoperto dai carabinieri
Si spacciava di tutto anche droga tagliata male
Indagando su una morte per overdose, i carabinieri di Marsala sono riusciti a risalire ai tre gruppi che gestivano la “piazza” di spaccio nel quartiere Sappussi. Questa mattina il blitz. Quattordici indagati. Undici arresti. Due divieti di dimora. Un obbligo di dimora. Al vertice dei sodalizi tre donne: Arianna Torre, Alessia Angileri e Gisella Angileri. Tutti e tre sono finire in carcere, assieme a Giuseppe Caruso; Antonino La Mattina; Giovanni Parrinello; Pietro Lombardo; Alessio Pantaleo; Andrea Nizza; Massimo Licari; Vito Alessio Allegra.
Cocaina, eroina, crack. Nel “supermarket della droga”, realizzato a Sappusi, aperto h24, si spacciava di tutto. Anche stupefacenti “tagliati male” che in passato fecero una vittima, deceduta per overdose: una ragazza rinvenuta priva di vita, nell'ottobre del 2021, nella sua auto. La vittima si riforniva dagli spacciatori finiti nella rete di investigatori e inquirenti. Poco dopo un’ altra tragedia: il fidanzato della tossicodipendente si tolse la vita.
Tra i tantissimi clienti, anche un giovane della “Marsala bene”, che nell'arco di un anno ha comprato 1300 dosi, versando nelle casse dei pusher la somma di 70 mila euro. Dalle risultanze è emerso che Alessia Angileri lo teneva in pugno minacciando di riferire ai familiari che faceva uso di droghe e costringendolo anche consegnarle un’auto e una collana d’oro in cambio del suo silenzio
 Molti assuntori pagavano con il Reddito di cittadinanza, consegnando agli spacciatori la carta con tanto di codice Pin. E se qualcuno non pagava, i componenti del sodalizio, sgominato all'alba di oggi dai carabinieri, passavano alle maniere forti. Il caso di un assuntore che non potendo estinguere il debito accumulato è stato costretto a consegnare l'auto e la moto. Lo stesso poi per procurarsi i soldi avrebbe minacciato la madre e la zia per spillare loro denaro. Gli indagati avrebbero anche pianificato un sequestro di persona per costringere un tossicodipendente ad estinguere il suo debito.
La droga, smerciata a Marsala, arrivata da Palermo. I “corrieri” viaggiavano sui bus di linea. Giunto a destinazione, lo stupefacente veniva “tagliato” e venduto in abitazioni trasformate in bunker. Il denaro incassato gli spacciatori lo versavano in carte prepagate, messe a loro disposizioni da prestanome. Frattanto, uno degli indagati, Giovanni Parrinello, era stato arrestato per omicidio. Nel settembre del 2022, infatti, è stato ucciso, a colpi di piede di porco, un pregiudicato: Antonio Titone di 60 anni. Un delitto maturato negli ambienti dello spaccio. Parrinelloi avrebbe tentato di introdurre droga, nascosta in confezioni di cioccolatini, all'interno della casa casa di reclusione di Rossano Calabro dove era ristretto per altri reati. Importante anche la collaborazione di alcuni genitori i cui figli erano finiti nel tunnel della droga. Sui social network, infatti, avrebbero segnalato gli spacciatori. All'alba di oggi la retata. Tra gli indagati figurano anche Jessica Torre e Marilena Lungaro (per loro divieto di dimora a Marsala) e Antonino Di Girolamo sottoposto ad obbligo di dimora.
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