Matteo Messina Denaro. Gli investigatori sottolineano che le indagini hanno offerto "l'assordante silenzio dell'intera Comunità di Campobello"
A Tumbarello i pm gli contestano una “melliflua e sfuggente” capacità delinquenziale
E' impietosa la fotografia che viene fuori di Campobello di Mazara da queste indagini legate all'arresto di Matteo Messina Denaro indagini effettuate dai carabinieri del Ros e coordinate dal procuratore di Palermo, Maurizio De Lucia, dall’aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Gianluca De Leo e Pierangelo Padova. Gli investigatori sottolineano come le indagini abbiano offerto “uno spaccato dell’assordante silenzio dell’intera comunità di Campobello di Mazara che, evidentemente con diversi livelli di compiacenza omertosa, paura, o addirittura complicità , ha consentito impunemente al pericoloso stragista ricercato in tutto il mondo di affrontare, almeno negli ultimi due anni, cure mediche e delicatissimi interventi chirurgici in totale libertà , godendo della disponibilità di somme di denaro, macchine, appartamenti, addirittura relazioni sentimentali”.
 E come dargli torto, fino ad ora tutte le persone accusate di aver aiutato Matteo Messina Denaro nell’ultima parte della sua latitanza sono di Campobello di Mazara.
In principio fu Giovanni Luppino, autista dell'ex primula rossa arrestato con Messina Denaro lo scorso 16 gennaio a Palermo. Poi troviamo il geometra Andrea Bonafede, il nipote incensurato dell’ex capomafia del Paese, che non solo gli ha fornito l'identità , ma ha anche comprato per suo conto la casa di via Vivolo San Vito, gli ha fornito bancomat e tessera sanitaria, gli ha dato la possibilità di comprare una macchina, anche lui in carcere. Ora è arrivato il turno del medico Alfonso Tumbarello finire agli arresti. A Tumbarello i pm gli contestano una “melliflua e sfuggente” capacità delinquenziale, perché “celata attraverso lo svolgimento di una nobile professione”. Tumbarello ha firmato 137 ricette per Matteo Messina Denaro. Il nome di Tumbarello spunta, in una vecchia indagine sull’ex sindaco di Castelvetrano Antonio Vaccarino, già condannato per traffico di droga e morto poi di Covid. Vaccarino, massone, amico della famiglia del boss, si rivolse proprio al medico per organizzare un incontro con Salvatore Messina Denaro, fratello dell’ex latitante e mafioso di spicco.
Ed ancora in galera è finito un cugino omonimo di Andrea Bonafede, quest'ultimo di 6 anni più giovane del primo. Era Bonafede junior a ritirare e consegnare allo studio Tumbarello le prescrizioni per i farmaci e le visite specialistiche formalmente intestate a suo cugino: in realtà destinate a Messina Denaro. Contrattista del Comune di Campobello di Mazara sino al 2019, Andrea Bonafede è stato stabilizzato, insieme a tutti gli altri 50 ex articolisti che prestano servizio all’ente, il primo luglio 2019. Sino a oggi ha prestato servizio presso il settore "Servizi alla città " del Comune.
Nel registro degli indagati sono stati iscritti anche i figli di Giovanni Luppino: Vincenzo e Antonio. In un'area recintata di proprietĂ dei Luppino la polizia aveva trovato la Giulietta utilizzata dal boss per i suoi spostamenti.
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