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Condannato a nove anni Giovanni Luppino l'autista del boss Messina Denaro - Trapani Oggi

Palermo | Cronaca

Condannato a nove anni Giovanni Luppino l'autista del boss Messina Denaro

13 Marzo 2024 16:35, di Redazione
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La Procura aveva chiesto la condanna dell'imputato a 14 anni e 4 mesi di carcere

Il gup di Palermo ha condannato per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati, a 9 anni, Giovanni Luppino, l'imprenditore di Campobello di Mazara (Tp) che ha fatto da autista al boss Matteo Messina Denaro negli ultimi tempi della sua vita da ricercato. Luppino, secondo l'accusa, rappresentata in aula dai pm della Dda Piero Padova e Gianluca De Leo, ha inoltre chiesto soldi per conto del capomafia e, insieme ai suoi figli, arrestati a febbraio scorso, ha curato spostamenti, traslochi e diversi aspetti organizzativi della latitanza del padrino di Castelvetrano.

La Procura, nelle scorse udienze, aveva chiesto la condanna dell’imputato a 14 anni e 4 mesi di carcere.

A Luppino la Procura aveva inizialmente contestato il reato di favoreggiamento, ma nel corso delle indagini l’accusa era stata modificata in associazione mafiosa. L’imputato venne arrestato insieme a Matteo Messina Denaro il 16 gennaio del 2023 fuori dalla clinica La Maddalena, il centro sanitario in cui il boss da mesi si sottoponeva alla chemioterapia e dove era stato operato.

L’imprenditore ha raccontato, a sua difesa, che a fargli conoscere Messina Denaro spacciandolo per un suo cugino, nel2020, era stato un compaesano, Andrea Bonafede (il geometra che
prestò l’identità al capomafia ndr), che gli avrebbe chiesto di accompagnarlo a Palermo per delle cure. Il capomafia gli sarebbe stato presentato col nome di Francesco Salsi e solo dopo tempo
Luppino ne avrebbe conosciuto la vera identità.

Da allora «per ragioni umanitarie», sapendo che il boss era gravemente malato, l'imputato l’avrebbe continuato ad accompagnare Messina Denaro alle terapie. Ma gli inquirenti, oltre a scoprire che Luppino aveva dato Messina Denaro ben 50 passaggi in auto per Palermo e che aveva stretti rapporti con l’amante di Messina Denaro, Laura Bonafede, hanno accertato che l’imprenditore aveva chiesto il pizzo per conto del boss.

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