Si aggrava la posizione di Giovanni Luppino, l'autista di Messina Denaro
Un teste o accusa di avergli chiesto il pizzo per conto del boss
L'imprenditore di Campobello di Mazara Giovanni Luppino, l'uomo arrestato il 16 gennaio 2023 assieme a Matteo Messina Denaro a cui faceva da autista, chiedeva il pizzo per conto dell'ormai defunto boss di Castevetrano. Un imprenditore trapanese che ha deposto al processo in cui Luppino risponde di associazione mafiosa rispondendo alle domande del Pm Gianluca De Leo ha infatti raccontato che l’imputato, a novembre del 2022, pochi mesi prima della cattura di Messina Denaro, gli chiese il pizzo per conto del padrino di Castelvetrano. "Mi propose un incontro dicendomi di lasciare a casa il cellulare e poi mi chiese un aiuto economico per Messina Denaro», ha raccontato, smentendo la tesi difensiva di Luppino che prima ha sostenuto di non conoscere la vera identità dell’uomo a cui faceva da autista, poi di avere scoperto che dava passaggi al padrino solo in un secondo momento.
All’imprenditore gli inquirenti sono arrivati attraverso le intercettazioni. L’uomo si sarebbe lamentato della richiesta di pizzo al telefono. "Io rifiutai - ha detto ancora il testimone in aula - Dissi che certe cose non le facevo e che se fosse accaduto qualcosa a me o ai miei familiari sarei andato dai carabinieri». Dalle analisi delle celle telefoniche dell'autista gli investigatori hanno scoperto che questi avrebbe portato il capomafia in clinica per ben 50 volte in due anni.
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