Detenuto aggredisce agente della polizia penitenziaria
Qualche giorno fa un altro detenuto aveva aggredito un agente al Pietro Cerulli
Ancora una aggressione ai danni di un basco blu. Stavolta durante una traduzione dalla Casa di Reclusione di Favignana, alla Casa Circondariale di Palermo Pagliarelli. A darne notizia sono il segretario regionale del sindacato CNPP, Nico Del Grosso e il Coordinatore Funzionari, Giuseppe Romano. Si tratta della seconda aggressione in meno di una settimana da parte di un detenuto nei confronti di un agente della polizia penitenziaria. Nei giorni scorsi era successo all'interno del carcere Pietro Cerulli di Trapani.
“Un detenuto - scrivono in una nota Del Grosso e Romano - allontanato dal carcere di Favignana - per motivi di ordine e sicurezza, contestando durante tutto il tragitto il provvedimento di trasferimento, ha prima insultato e minacciato di urinare sul furgone, il personale di scorta, non appena arrivato a Palermo nel corso delle operazioni di registrazione degli oggetti al magazzino ha minacciato un assistente capo coordinatore della scorta di dargli un pugno, sputandogli contro. Mentre altri colleghi cercavano di allontanarlo, il detenuto si è svincolato dalla presa riuscendo a colpire con un violento calcio ai testicoli l’assistente, facendolo accasciare a terra”. Il detenuto è stato bloccato e il poliziotto accompagnato in infermeria. Per fortuna per lui solo tanto dolore ma nessun danno fisico.
“Il CNPP esprime la propria solidarietà al collega aggredito, sottolineando che è ora di dire basta a queste aggressioni che si ripetono per la mancanza di seri provvedimenti punitivi”. Del Grosso e Romano chiedono al capo del Dipartimento di prendere provvedimenti drastici contro chi si rende colpevole di aggressione fisica ai danni degli agenti penitenziari o aggressione e prevaricazione ai danni di altri detenuti. Al capo del Dipartimento chiedono "provvedimenti drastici contro chi si rende colpevole di aggressione fisica ai danni di operatori penitenziaria ma anche di aggressione e prevaricazione a danno di altri detenuti: che per questi soggetti venga applicato immediatamente, e automaticamente l’art.14 bis dell’Ordinamento Penitenziario per sei mesi e che il soggetto venga trasferito fuori regione, in sezioni detentive all’uopo predisposte per contenere i violenti, altrimenti
questa spirale di violenza che sembra inarrestabile potrebbe raggiungere il danno irreparabile ovvero la morte di qualche operatore".
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