Marsala. Dopo l'incidente mortale parla la moglie di Salvatore Nuccio
Una lettera accorata nella quale racconta cosa le accade
A pochi giorni dal gravissimo incidente stradale verificatosi a Marsala, dove ha perso la vita Salvatore Nuccio, mentre si trovano ricoverate a Palerno in gravi condizioni le figlie, in redazione è giunta una lettera accorata della moglie, la Signora Vittoria Sutera (anche lei ricoverata) che racconta cosa le è accaduto immediatamente dopo il sinistro.Â
"La sottoscritta Sig.ra Vittoria SUTERA, in proprio e nella qualità di erede del defunto marito, Salvatore NUCCIO, desidera comunicare agli organi di stampa quanto appresso. A seguito dell’immane tragedia familiare, nella quale ha perso la vita mio marito e che ha duramente colpito le mie due bambine, che ancora lottano tra la vita e la morte, sono stata avvicinata da diversi soggetti (procuratori, rappresentati di agenzie di infortunistica, patrocinatori, avvocati e presunti tali) che, non curanti della mie precarie condizioni psico-fisiche, hanno, a più riprese, cercato di farmi firmare dei mandati professionali e dei contratti. Ferma restando la condanna di tale deprecabile comportamento, ci tengo a precisare di aver già nominato i miei legali di fiducia, tanto in mio nome, quanto nella qualità di esercente la potestà genitoriale sulle mie due figlie minori, in proprio e nelle qualità di eredi. In ragione di ciò, invito e al contempo diffido i sopracitati soggetti (ed altri futuri avventori) dal perseverare in tali azioni di “convincimento” e dall’utilizzo del mio nome e di quello dei mie prossimi congiunti". E poi continua. "I miei legali, a breve, provvederanno a prendere i dovuti contatti con la competente autorità giudiziaria, onde esercitare i diritti riconosciuti in capo alle persone offese. Colgo l’occasione per significare, altresì, di avere recentemente appreso dell’avvio di una campagna di solidarietà nei confronti miei e della mia famiglia, della quale, tuttavia, sconosco modalità di gestione e raccolta fondi e dalla quale mi dissocio apertamente, non avendo mai autorizzato alcuno ad intraprendere in mio nome e per mio conto tali azioni". E infine conclude. "In ultimo ringrazio sin d’ora il Sindaco ed i servizi sociali del Comune di Trapani, nonché le Istituzioni, che mi sono state vicine e comunico di stare facendo tutto il possibile, con l’aiuto delle predette associazioni e degli enti governativi preposti, per organizzare il trasposto ed il trasferimento di mia figlia Serena presso una struttura di neurochirurgia pediatrica del centro nord, onde cercare di evitare l’irreparabile".
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