Nessuna parte civile al processo di Mafia a Rosalia Messina Denaro
Neanche le associazioni antimafia si costituiscono parte civile contro la sorella di Matteo Messina Denaro
Nessuna richiesta di costituzione di parte civile al processo a Rosalia Messina Denaro, la sorella di Matteo Messina Denaro, il boss arrestato un anno fa dai carabinieri del Ros dopo trent'anni di latitanza.
Oggi, davanti al gup si è tenuta l'udienza preliminare che dovrà decidere dell'eventuale rinvio a giudizio della donna per associazione mafiosa.
Contrariamente a tutti gli altri processi di mafia celebrati negli ultimi anni nessuno ha chiesto di costituirsi parte civile, ne' gli enti locali ne' le associazioni antimafia che solitamente partecipano ai procedimenti a carico di boss e fiancheggiatori.
All'udienza di oggi sono state illustrate dalla difesa della donna una serie di eccezioni preliminari. il procedimento proseguirà il 29 gennaio. Rosalia Messina denaro è stata arrestata a marzo scorso su richiesta della procura di Palermo guidata da Maurizio de Lucia.
L'accusa in aula è rappresentata dal pm Gianluca de Leo. Secondo i pm la donna avrebbe gestito le comunicazioni e gli affari del fratello.
E proprio piazzando una microspia nella sua abitazione gli investigatori sono riusciti a risalire al capomafia latitante.
Rosalia aveva nascosto nella gamba di una sedia, dove i carabinieri cercavano di piazzare una cimice, una sorta di diario clinico del fratello allora ammalato del cancro che poi l'ha ucciso. Grazie al prezioso ritrovamento, i carabinieri hanno scoperto che col nome di Andrea Bonafede, identità ' prestatagli dal geometra di Campobello di Mazara Andrea Bonafede appunto, Messina Denaro era in cura alla clinica La Maddalena di Palermo dove, il 16 gennaio di un anno fa, è scattato il blitz.
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