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Calatafimi | Cronaca

Operazione Phimes. La procura chiede otto rinvii a giudizio

10 Ottobre 2020 10:49, di Redazione
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Tra i destinatari, l'imprenditore Isca, l'ex ispettore Craparotta, l'ex sindaco di Calatafimi Sciortino

Calatafimi - Per lo scandalo del parcheggio di Segesta, la Procura di Trapani chiede otto rinvii a giudizio. Destinatari della richiesta sono tra gli altri l'imprenditore Francesco Isca, 60 anni, titolare di un'area adibita ad accoglienza dei turisti e parcheggio nei pressi dell'area archeologica di Segesta, ed ancora sottoposto agli arresti domiciliari nell'ambito di questa indagine, e Salvatore Craparotta, 64 anni, all'epoca ispettore della Polizia Municipale di Calatafimi, pure ai domiciliari. La richiesta di rinvio a giudizio colpisce anche l'ex sindaco di Calatafimi Segesta, Vito Sciortino, 63 anni, l'ex comandante dei Vigili Urbani, Giorgio Collura, 55 anni, i vigili urbani Vito e Leonardo Accardo, 58 e 55 anni, Giusy Maria Craparotta, 32 anni, Giuseppe Ferrara, 32 anni. Gli investigatori nel corso delle indagini - operazione Phimes - accertarono che turisti e visitatori dell'area archeologica di Segesta erano obbligati a parcheggiare i propri mezzi all'interno del parcheggio di proprietà di Isca, e i vigili urbani intervenivano a multare chi violava il divieto di parcheggio o chi gestiva altre aree di parcheggio nei pressi dell'area archeologica. È emerso, per la Procura, a coordinare l'inchiesta condotta dai Carabinieri della Compagnia di Alcamo, è stata la pm Francesca Urbani, l'assoluto sostegno garantito da amministratori pubblici e vigili urbani, all'imprenditore Isca.

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