Scatta il grido d'allarme delll'associazione "Salviamo la Colombaia"
Si teme la perdita del finanziamento di 2,5 milioni di euro
L'associazione “Salviamo la Colombaia” è in apprensione circa il mancato inizio del restauro tanto pubblicizzato, dell'antico maniero Colombaia – Castello di Mare – Torre Peliade di Trapani. Lo sottolinea in una nota Luigi Bruno presidente dell'associazione il quale rimarca. “Nella Regione Sicilia vi sono stati dei rimaneggiamenti attraverso i quali è stata rilevata la scarsa o nessuna a attenzione sulla utilizzazione del PNRR. Abbiamo preso atto del D.D.S. n. 5125 del 21/11/2022 con il quale veniva accertata in entrata la somma di 27 milioni di euro per il finanziamento dell’intervento n. 13 <Progetto integrato di restauro, fruizione e valorizzazione dell’immobile costiero Colombaia- Castello di Mare – Torre Peliade. Trapani> ed il relativo piano di riparto in diversi esercizi finanziari. Con tale piano di riparto abbiamo rilevato che è stata assegnata la somma di 2.500.000,00 da utilizzare nel corso dell’anno 2023 e purtroppo non è stata rilevata alcuna notizia sull’iter della pratica relativa”.
E poi continua. “Da quanto riportato dai mass-media tale rimaneggiamento ha evidenziato e rimarcato una mancata attenzione su problema Colombaia. Su tale problema, nel corso dei 21 anni di esistenza della nostra Associazione, è stato rilevato che nessun partito politico locale e regionale ha saputo assumere una precisa posizione al riguardo. Molte inutili e pompose parole mai un atteggiamento, una decisione, una caparbietà che potessero fare capire il loro vero interesse. Il silenzio che alita attorno a tale problema lascia un profondo senso di preoccupazione per la ormai documentata mancata capacità /volontà ad operare nell’interesse non solo di un bene di grande valore ma di una cittadinanza che ha sofferto e soffre per un silenzio che dura da troppo tempo”.
L’Associazione ha realizzato fin dalla sua costituzione una serie di attività per fare sbloccare questa incresciosa situazione. “Ma ma è bene ricordare – sottolinea ancora Bruno - la mancata attenzione da parte della Regione. Con grandi difficoltà siamo ancora sulla breccia e non abbiamo intenzione di mollare”. La richiesta di Bruno e quindi dell'associazione e che: “chi di dovere si assumesse e portasse a termine, responsabilmente ed in tempi brevi ed al fine di evitare che le somme destinate cadano in prescrizione, quell’impegno di cui al succitato decreto”.
Poi infine l'invito a mass-media, partiti e uomini politici sia locali sia regionali, ma anche ai cittadini, affinchè “dessero voce ed anima alla risoluzione di una legittima quanto annosa richiesta”.
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