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Valderice | Cronaca

Senza pace il Cas di Valderice, fughe, disordini, rivolte

23 Settembre 2020 08:56, di Laura Spanò
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Nella notte l'ultimo tentativo di fuga con incendio

Ieri la fuga di alcuni migranti, e nella notte poi ancora disordini, l'incendio di alcuni materessi ha provocato l'inagibilità di una parte della struttura e due migranti che si sono lanciati dalle finestre e d ora sono ricoverati in osservazione in ospedale per fratture su varie parti del corpo.

Sembra il preludio per qualcosa di molto più grave, così come avvenne nella notte tra il 28 ed il 29 dicembre del 1999, al centro di permanenza temporanea Serraino Vulpitta di Trapani. Dopo un tentativo di fuga sedato dalle forze dell’ordine, oltre dieci immigrati vennero rinchiusi in una sola camerata ed uno di loro diede fuoco ai materassi in gommapiuma ed ai lenzuoli di carta che costituivano l’arredo della cella. A seguito del rogo, durato alcune decine di minuti, morirono tre immigrati tunisini mentre altri tre, gravemente ustionati, morirono in ospedale a Palermo nei mesi successivi. Nel mese di gennaio del 2000 venne presentato un esposto alla magistratura in cui si denunciarono le condizioni di sicurezza e la mancanza di scale ed uscite di sicurezza.

Anche in quel caso in quella struttura di trattenimento temporaneo, la prima del genere in Italia, erano, a più riprese, avvenute le stesse situazioni. Risse, disordini, tentativi di fughe, feriti, e poi atti di autolesionismo ed infine la TRAGEDIA.  Una tragedia che ha segnato tutti e che doveva servire da insegnamento. Oggi ci ritroviamo nelle stesse condizioni e non bastano certamente i sopralluoghi delle autorità preposte, non basta la vigilanza da parte delle forze dell'ordine, non basta, ci vuole ben altro. Ci vogliono soluzioni serie.

Nei giorni scorsi la situazione dei migranti ospiti presso il CAS di Valderice era stata al centro
di un sopralluogo congiunto, con la Questura e la Prefettura, nella persona del Prefetto, Tommaso Ricciardi, per constatare, insieme al personale della Cooperativa Badia Grande, ente gestore del CAS Villa Sant'Andrea, le possibili soluzioni da adottare per evitare definitivamente le fughe dal centro. Dal sopralluogo era emerso che, attraverso alcuni accorgimenti di natura anche strutturale, può essere possibile compartimentare alcuni spazi interni della struttura suddividendoli in maniera più adeguata e funzionale, mentre per le fughe all'esterno sarà possibile procedere con interventi di protezione alle porte e finestre. Bene che si faccia subito, in fretta ...perchè non si ripeta una nuova Tragedia.
 

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