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Acqua: un pianeta più sostenibile passa per l'ottimizzazione dei consumi

08 Novembre 2023 10:42, di Eros Santoni
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Secondo lìObiettivo 6 della Agenda 2030 dell'ONU per lo sviluppo sostenibile, è necessario garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell'acqua e delle strutture igienico-sanitarie.

Per le Nazioni Unite il nostro pianeta dispone di sufficiente acqua potabile, tuttavia una cattiva gestione economica e infrastrutture obsolete causano ogni anno sprechi e carenze ingenti. Al quadro è necessario aggiungere l’impatto dei cambiamenti climatici, che sta riducendo la disponibilità di acqua di qualità per il consumo umano, in Italia così come nel resto del mondo. Secondo l’Ispra, la diminuzione delle precipitazioni e l’aumento delle temperature, che provoca un incremento della traspirazione della vegetazione e dell’evaporazione d’acqua, hanno portato a una riduzione del 20% del livello d’acqua, passato da 550 mm a 440 mm. Bisogna poi tenere conto del lavoro necessario per il prelievo, il trattamento e la distribuzione di acqua potabile alla popolazione, una risorsa preziosa che va tutelata evitando gli sprechi.

Secondo l’Istat, in Italia viene stimato un consumo medio giornaliero di 174 litri per ogni abitante, a fronte di un’erogazione di 236 litri per ogni cittadino, con uno spreco nazionale d’acqua di circa il 36,2%. Se la maggior parte della risorsa idrica viene sprecata dalle perdite della rete di distribuzione, anche dal punto di vista del consumo è possibile ottimizzare l’utilizzo di acqua potabile e contribuire a una gestione più sostenibile dell’acqua.

Come calcolare il proprio consumo d’acqua potabile 
Secondo quanto segnalato nel magazine online del Gruppo CAP, gestore del servizio idrico della Città Metropolitana di Milano, le abitudini personali incidono notevolmente sul consumo di acqua delle famiglie italiane. Nel dettaglio, dai dati Istat si evince un consumo di circa 522 litri d’acqua al giorno per una famiglia di 3 persone, arrivando a circa 696 litri al giorno per un nucleo familiare di 4 persone. Per capire se il proprio consumo è eccessivo esistono alcuni strumenti utili, come per esempio il calcolatore online messo a disposizione Altroconsumo, un sistema che consente di verificare l’entità del proprio fabbisogno d’acqua attraverso un breve questionario. In alternativa, è possibile effettuare una stima considerando le proprie abitudini personali, tenendo conto per esempio che da un rubinetto aperto escono circa 8 litri d’acqua al minuto, una doccia di 5 minuti richiede circa 75-90 litri d’acqua, mentre il consumo d’acqua di una lavastoviglie è intorno a 10-12 litri per carico. Ovviamente lo strumento più semplice e preciso per calcolare il proprio fabbisogno idrico è la bolletta dell’acqua inviata dal gestore del servizio idrico locale, all’interno della quale è riportato il consumo d’acqua espresso in metri cubi per ogni periodo di riferimento. Nel documento viene indicato anche il consumo medio dell’anno corrente e quello previsto, informazioni utili per sapere quanta acqua si sta effettivamente utilizzando in casa. È inoltre possibile controllare il contatore, per monitorare i consumi mensili, settimanali o giornalieri in modo accurato e capire se esistono degli sprechi.

Come ridurre gli sprechi d'acqua in casa  
Poiché l’acqua dolce disponibile sul pianeta è pari al 2,5% delle riserve idriche complessive presenti sulla terra, che per la maggior parte sono composte da acqua salata e oceanica, e i cambiamenti climatici stanno rendendo la risorsa idrica sempre più scarsa, è importante ottimizzare il consumo d’acqua in casa razionalizzandone l’utilizzo. D’altronde bastano alcuni accorgimenti per usare meglio l’acqua, evitando gli sprechi e preservando questa risorsa essenziale per la vita e la salute, adottando uno stile di vita più sostenibile e socialmente responsabile.

Secondo ENEA, per esempio, è fondamentale riparare subito le perdite dell’impianto idrico domestico, considerando che un solo rubinetto che gocciola comporta un dispendio fino a 5 litri d’acqua al giorno. Inoltre, bisogna sempre chiudere il rubinetto quando l’acqua non serve, per esempio mentre ci si rade o si lavano le mani, tenendo conto che lasciandolo aperto si sprecano circa 6 litri d’acqua al minuto. Si pensi, a questo proposito, che lavarsi i denti con l’acqua chiusa consente di consumare soltanto 1,5 litri d’acqua, mentre lasciandola aperta si utilizzano fino a 30 litri d’acqua. È opportuno raccogliere l’acqua fredda mentre si attende che dal rubinetto esca l’acqua calda, riutilizzandola per innaffiare le piante o lasciare frutta e verdura in ammollo. Per annaffiare le piante è possibile usare l’acqua con cui si sono lavate le verdure, oppure quella di cottura non salata, ma anche l’acqua piovana raccolta tramite appositi contenitori. Bisogna anche usare lavatrice e lavastoviglie sempre a pieno carico per ottimizzare i consumi d’acqua, installare dei rubinetti con sensori o dotati di rompigetto aerato e chiudere l’impianto idrico durante le lunghe assenze da casa.

È importante preferire una doccia veloce da 5 minuti rispetto al bagno in vasca, in quanto si consumano soltanto 40 litri d’acqua invece di 100-160 litri, con un risparmio idrico che può arrivare fino a 1.200 litri all’anno secondo l’Enea. Anche l’installazione di sciacquoni del wc a doppio tasto aiuta a ridurre il consumo idrico, infatti utilizzando un solo pulsante si usano appena 16 litri d’acqua, con un risparmio potenziale fino a 100 litri al giorno.

Infine, è possibile coprire la piscina per evitare l’evaporazione, recuperare l’acqua di condensa del condizionatore usandola per il ferro da stiro, impiegare sistemi di irrigazione a goccia e temporizzati e utilizzare coperture e pacciamature per ridurre il fabbisogno idrico delle piante in giardino.

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