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Cronaca

Arrestato Maurizio De Simone, ex patron del Trapani calcio

05 Aprile 2024 07:23, di Redazione
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Il garante è coinvolto in una maxi-frode milionaria relativa ai fondi Ue e Pnrr.

Ancora guai per Maurizio De Simone (ex patron del Trapani calcio che già era stato arrestato dai finanzieri di Trapani  a suo tempo ed era finito in carcere). L'attuale  patron della Us Pistoiese 1921 Maurizio De Simone è stato infatti nuovamente tratto in arresto dalla guardia di finanza di Pistoia. Il garante del trust Orange, che controlla il club arancione, risulta coinvolto in una maxi-frode milionaria relativa a fondi Ue e Pnrr. 

Misura cautelare anche per l’imprenditore tedesco, ex numero uno del club. Il futuro per la società è nero. De Simone è stato trattenuto per diverse ore nella caserma delle Fiamme gialle, poi è stato trasferito nel carcere di Santa Caterina. Oltre al suo e a quello dell’ex ’patron’ tedesco, ci sono stati altri sei arresti, mentre per quattordici persone sono scattati i domiciliari e per altre due le interdizioni a svolgere attività professionali.

Un’operazione condotta dai finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Venezia e del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie, con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO) e del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche.  I finanzieri hanno eseguito un'ordinanza di misure cautelari personali nei confronti di 23 soggetti, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma, su richiesta del Procuratore Europeo Delegato dell'Ufficio di Venezia, nonché di sequestri preventivi per oltre 600 milioni di euro.

I finanzieri hanno eseguito una lunga e accurata perquisizione nella sede della Us Pistoiese 1921. In particolare, le fiamme gialle pistoiesi che hanno portato avanti una costola della maxi indagine, riguardante le vicende del club arancione hanno portato via numerosa documentazione. Si parla di bancarotta fraudolenta, false comunicazioni sociali e indebite sottrazioni al pagamento delle imposte.

La cronaca

Le attività di frode attribuite al sodalizio criminale, con il coinvolgimento di svariati prestanome e professionisti, hanno riguardato iniziative progettuali per decine di milioni di euro legati al Pnrr ed erogati da Simest (società partecipata da Cdp). Le investigazioni hanno poi permesso di far emergere come la stessa organizzazione, utilizzando spesso le stesse società, fosse dedita anche alla creazione di crediti inesistenti nel settore edilizio (bonus facciate) e per il sostegno della capitalizzazione delle imprese (A ce), per circa 600 milioni di euro. Lo stesso De Simone, peraltro, a fine 2022 era stato iscritto al registro degli indagati dalla procura di Avellino insieme ad altre persone per una presunta truffa da 15 milioni di euro legata proprio ai ’bonus facciate’. Lehmann, invece, nello stesso periodo era finito tra gli indagati in un’inchiesta della procura di Venezia per presunti milionari mancati versamenti sull’Iva. Filoni, questi, che potrebbero essere collegati alla maxi frode emersa ieri.

Secondo quanto ricostruito, nell’ambito dell’indagine condotta dai finanzieri di Venezia, De Simone avrebbe ottenuto nel 2022 dalla Società Simest 150mila euro di fondi legati al Pnrr, grazie a un bando per imprese a cui avrebbe partecipato con un’azienda di cui risultava amministratore. L’impresa, che ha sede ad Avellino, avrebbe percepito questi fondi mai impiegati poi per i progetti presentati. I contributi percepiti sarebbero stati poi ceduti (con passaggi tracciati nell’indagine condotta dai finanzieri di Venezia) ad un’altra società che a sua volta li avrebbe girati all’Us Pistoiese 1921. L’attività di indagine è stata portata avanti attraverso riscontri telematici, una vasta acquisizione documentale, e il tracciamento di bonifici bancari con cui le società (di fatto create ad hoc) facevano transitare di volta in volta piccole somme.

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