Arresto boss. Asp di Trapani a disposizione delle forze dell'ordine
Due i medici al momento indagati
Arresto Messina Denaro, Asp Trapani a disposizione delle Forze dell’Ordine.
 "L'azienda è a disposizione delle Forze dell'Ordine per qualsiasi attività di indagine al momento in atto". Lo dichiara la direzione dell’Asp di Trapani in riscontro alla notizia riportata dalla stampa relativa alle cure ricevute da Matteo Messina Denaro negli ospedali “Vittorio Emanuele II” di Castelvetrano e “Abele Ajello” di Mazara del Vallo.
Non c'è solo il medico di Campobello di Mazara, Alfonso Tumbarello, indagato come "favoreggiatore" della latitanza di Matteo Messina Denaro, in queste ore. Diverse fonti riportano che la stessa contestazione viene mossa al primario di oncologia dell'ospedale di Sant'Antonio Abate di Trapani, Filippo Zerilli.
GiĂ lunedì i Carabinieri hanno perquisito il reparto da lui guidato a Trapani, alla ricerca del primo esame istologico del latitante, malato di tumore al colon con metastasi. La posizione di Zerilli, ieri assente per malattia, è al vaglio degli inquirenti, in un'indagine che viene definita "molto delicata". Ci sono anche altri medici coinvolti, in questa filiera, e la domanda che in tanti si fanno è se questi medici avessero consapevolezza del paziente "eccellente" che avevano in cura.Â
La prima diagnosi intestata a Bonafede / Messina Denaro porta la firma di Michele Spicola, patologo dell'Asp di Trapani, in servizio all'ospedale Vittorio Emanuele di Castelvetrano. L'intervento per l'asportazione del tumore al colon è stato fatto a Mazara del Vallo il 13 Novembre del 2020. Poi Messina Denaro passa in cura alla Maddalena. Ci va almeno sei volte. Si opera di nuovo per alcune metastasi nell'Aprile del 2021. Si vaccina tre volte all'hub di Castelvetrano come soggetto "fragile".
L'Ordine dei medici di Trapani è pronto a intervenire. «Apprendo dalla stampa che alcuni colleghi iscritti all’Ordine dei medici di Trapani risulterebbero coinvolti - afferma il presidente dell’Ordine dei medici di Trapani, Vito Barraco - nell’inchiesta relativa all’arresto del latitante Matteo Messina Denaro. Pur non avendo ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte delle Procure interessate, oggi stesso avvierò l’iter di accertamento di eventuali violazioni del codice deontologico da parte dei colleghi che risulterebbero coinvolti nell’inchiesta giudiziaria». E aggiunge: «Farò partire le convocazioni per i medici che risulterebbero coinvolti nell’inchiesta e da qui a dieci giorni sarò io stesso ad ascoltarli, così come previsto dal nostro regolamento nazionale. Una volta redatto il verbale di audizione, lo stesso verrà poi trasmesso al Consiglio di disciplina dell’Ordine che deciderà sull'avvio o meno di un eventuale procedimento disciplinare. Per i reati più gravi il Consiglio di disciplina può anche procedere alla sospensione immediata dall’Ordine dei medici».
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