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Campobello di Mazara | Cronaca

Matteo Messina Denaro. Le donne la sua vera disgrazia

17 Marzo 2023 07:37, di Laura Spanò
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Ecco come si arriva all'arresto dei coniugi Bonafede-Lanceri

Prima era stata la sorella Rosalia. Quel pizzino circostanziato con la malattia del fratello aveva messo in allarme gli investigatori che indagavano sul latitante e da quello poi si è arrivati all'arresto a Palermo di Messina Denaro. Poi le conversazioni ancora con una donna che ha portato agli arresti di ieri mattina: ovvero ad Emanuele Bonafede e Lorena Ninfa Lanceri di 50 e 48 anni. Marito e moglie, di Campobello di Mazara. Per gli investigatori dei carabinieri che si stanno occupando da due mesi di scoprire la rete di fiancheggiatori e finanziatori della latitanza trentennale dell'ex primula rossa, si sarebbero presi cura del padrino.

Gli investigatori arrivano ai due coniugi dopo la testimonianza di una delle pazienti con cui Messina Denaro, malato di tumore, faceva la chemioterapia alla clinica La Maddalena di Palermo e che era diventata sua amica.

La donna viene sentita il 18 gennaio dai carabinieri, la testimone racconta che Messina Denaro, da lei conosciuto come Andrea Bonafede, le aveva detto di avere una storia con una donna di nome Diletta, le aveva messe anche in contatto tramite chat audio che vengono conservate dalla paziente e che poi consegna ai militari del Ros.

"Ah c'è Diletta che ha il covid gliel'ho passato io si sta curando stiamo qua a casa assieme e Diletta ti saluta anzi ora te la passo per messaggio", si sente in una delle chat vocali che Messina Denaro manda all'amica e che i carabinieri ascoltano. Segue l'audio di Diletta inviato sempre alla paziente: "Io qua con la creatura (fa riferimento al boss) quello che mi sta facendo passare non solo mi ha trasmesso il covid però alla fine per lo meno mi fa ridere perché è simpatico".

Nel corso della registrazione dei vocali (inviati tutti dal telefono di Messina Denaro), il cellulare di Diletta riceve una chiamata. Nella registrazione delle conversazioni, poi ascoltata dagli investigatori, si sente lo squillo e la donna rispondere. L'analisi delle celle telefoniche svela ai militari la vera identità di Diletta.

Nell'istante in cui le chat vocali vengono registrate e il cellulare della donna che è col boss riceve la chiamata i telefonini di Messina Denaro e della Lanceri agganciano le stesse celle. I due, evidentemente, sono insieme. Diletta non è altro che Lorena la Lanceri. Ma ci sono anche gli scritti di Lorena Lanceri a Messina Denaro, firmandosi come Diletta: "

«Il bello nella mia vita è stato quello di incontrarti, come se il destino decidesse di farsi perdonare, facendomi un regalo in gran stile. Quel regalo sei tu… Penso che qualsiasi donna nell’averti accanto si senta speciale ma soprattutto tu riesci a far diventare il nulla gli altri uomini». In un altro pizzino: «Con te mi sento protetta, mi fai stare bene mi fai sorridere con le tue battute e adoro la tua ironia e la tua immensa conoscenza e intelligenza… Certo hai anche tanti difetti, la tua ostinata precisione e sei un gran rosica… ma chi ti ama, ama anche il tuo essere così…Penso che qualcuno lassù ha voluto che noi due c’incontrassimo per tutto quello di brutto che avevo passato io a causa di esseri ignobili. Averti conosciuto è un privilegio e mi dispiace per chi non ha potuto. Lo sai, ti voglio bene e come dico sempre un bene che viene da dentro. Spero che la vita ti regali un po’ di serenità e io farò di tutto per aiutarti. Sei un grande! Anche se non fossi stato M.D.».

Poi ci sono i messaggi che il padrino manda alla sorella Rosalia dove si comprende quanto Diletta conti per lui. Raccontando le ore successive all'intervento chirurgico subito a maggio del 2021 il boss scrive: "ero tutto bagnato dal sudore, Diletta che lavò i miei indumenti li torceva ed uscivano gocce di acqua, era senza parole".

Infine ancora il rapporto con la maestra Laura Bonafede. Un rapporto epistolare quello tra Matteo Messina Denaro e Laura Bonafede, figlia del boss di Campobello Leonardo Bonafede e moglie dell'ergastolano Salvatore Gentile che va ben oltre la semplice conoscenza e amicizia. Laura Bonafede è maestra di asilo a Castelvetrano.

Ancora una volta è il ritrovamento a casa dell'ex padrino di Castelvetrano di una lettera-diario scritta da una persona che si firmava con lo pseudonimo di "cugino" per proteggere la sua vera identità e diretta a Messina Denaro.

Nel pizzino Messina Denaro risponde a un precedente messaggio di "cugino". "Ci siamo visti da vicino ed anche parlati. - scriveva il capomafia all'interlocutore - mi avrai trovato invecchiato e stanco (…) a me ha fatto piacere vederti e parlarti, cercavo di tenere la situazione sotto controllo ma non ho visto niente di pericoloso, certo c'è da vedere cosa ha pensato l'affetta-formaggi, perché a te ti conosce e sa che tipo sei, a me mi conosce di vista come cliente ma non sa nulla, certo ora che mi ha visto parlare con te sarà incuriosito di sapere chi sono. "Il termine "affetta formaggi" insospettisce i militari che si ricordano che nel covo di Campobello di Messina Denaro c'era uno scontrino della Coop del 14 gennaio. Si acquisiscono le immagini interne del negozio e vedono Messina Denaro davanti al banco dei salumi parlare con Laura Bonafede. E' la svolta nell'identificazione di "cugino" che fa rivalutare tutta la corrispondenza scoperta.

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