Messina Denaro. Ci sono tre nuovi indagati
Salgono a sei intanto gli arresti nell'ambito della cattura del latitante
Ancora indagati nell’ambito dell’operazione che con ieri ha fatto salire a sei il numero delle persone arrestate per la latitanza “dorata” del boss Matteo Messina Denaro.
I Carabinieri del Comando provinciale di Trapani assieme ai Ros, stanno lavorando attorno al ruolo che potrebbero avere avuto, due donne e un uomo, di casa nell’abitazione di Campobello di Mazara, di Emanuele Bonafede e Lorena Lanceri, nell’ambito della copertura della latitanza di Matteo Messina Denaro. La coppia Bonafede-Lanceri è stata arrestata ieri mattina. Nella loro abitazione, così come accertato dai carabinieri, la presenza del boss era costante, almeno 4/5 volte al giorno. Una conferma arrivata anche dalle immagini della videosorveglianza.
I nomi dell’imprenditore agricolo Gaspare Ottaviano Accardi, 58 anni e della moglie, Dorotea Alfano, 54 anni, assieme a quello di Leonarda Indelicato, 50 anni, sono contenuti nel decreto di perquisizione eseguito ieri mattina dai Carabinieri e firmato dai pm della Dda di Palermo Pierangelo Padova e Gianluca De Leo.
Indagati per favoreggiamento personale, procurata inosservanza della pena e aggravante mafiosa. Decreto di perquisizione e stessa contestazione di reati che ha riguardato contestualmente i coniugi Bonafede, Emanuele e Lorena, tratti in arresto e Laura Bonafede, l’insegnante figlia del defunto Leonardo, conclamato capo mafia di Campobello di Mazara e moglie dell’ergastolano Salvatore Gentile. Il caso Laura Bonafede intanto è arrivato sulla scrivania dei dirigenti del ministero e dell’assessorato regionale della Pubblica Istruzione. «Stiamo acquisendo dalla Procura le informazioni urgenti che ci consentono di intervenire immediatamente».
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