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Miccoli non ha tratto vantaggio da estorsione. Però non l'ha fermata. - Trapani Oggi

Palermo | Cronaca

Miccoli non ha tratto vantaggio da estorsione. Però non l'ha fermata.

10 Marzo 2022 23:39, di Redazione
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Le motivazioni della Cassazione nei confronti dell'ex bomber.

Per la Cassazione non c'è alcun motivo per mettere in discussione la condana inflitta a Fabrizio Miccoli, ex bomber del Palermo, a tre anni e sei mesi per concorso in estorsione aggravata dal metodo mafioso; questo anche se non ha tratto alcun vantaggio economico dall'aver affidato ad un suo amico figlio di un boss mafioso il compito di riscuotere un credito 'lecito'  da un imprenditore in favore di un suo conoscente.

Secondo i supremi giudici  - i quali hanno depositato la sentenza il 23 novembre del 2021- Miccoli era a conoscenza delle 'pressioni' che il suo amico Mauro Lauricella, figlio del boss della famiglia palermitana di Brancaccio Antonino, avrebbe fatto per ottenere la riscossione dei 12mila euro che l'ex fisioterapista della squadra rosanero Giorgio Gasparini, il quale si era rivolto all'ex bomber, vantava nei confronti di Andrea Graffagnini, imprenditore, per la cessione di quote della società che gestiva la discoteca " Paparazzi" a Isola delle Femmine.

Risultano insufficienti a scagionare Miccoli - che dal 24 novembre scorso si è consegnato nel carcere di Rovigo e attende di venire a conoscenza dell'esito della sua richiesta di affido ai servizi sociali per svolgere lavori socialmente utili- gli sms nei quali, secondo la sua difesa, ha invitato Lauricella a 'parlare tranquillo' senza 'minacciare nessuno' dal momento che ha seguito passo passo tutta l'attività svolta dal figlio del boss per recuperare il credito e poi lui stesso ha restituito la somma contesa a Gasparini, 'decurtata' di quanto spettava a Lauricella.

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