Omicidio Marisa Leo. Il fratello Mauro: "Aiutatemi a dire la verità a mia nipote
Intanto l'appello al sindaco: "Assistente sociale e servizi sociali cerchino con me le parole giuste per la piccola"
“Dov'è la mamma?”. Una domanda che la bambina rimasta orfana prima o poi avrebbe fatto. E così è stato. “Dov'è la mamma?”, ha chiesto la piccola, che ha quattro anni, allo zio Mauro, fratello di Marisa Leo, la donna uccisa dall'ex compagno che poi si è tolto la vita. Un attimo di smarrimento. Poi la risposta. Una bugia: “Mamma è fuori per lavoro”, ha detto alla nipotina Mauro Leo, 43 anni, consulente del lavoro. Da zio a padre. “Proprio così – afferma – perchè io già mi considero padre e madre della mia nipotina. La crescerò io, ma aiutatemi a dirle la verità”. Mauro Leo chiederà l'affidamento della nipotina. Ora, però, rivolge un appello al sindaco di Salemi perchè ha bisogno di aiuto. “Non è cosa brutta chiedere aiuto – dice – L'assistente sociale e la psicologa dei servizi sociali cerchino con me le parole giuste per la piccola”.
Frattanto, le amiche di Marisa continuano a non darsi pace. Loro l'avevano messa in guardia: “Stai attenta”. Avevano capito che il rapporto che la donna aveva con Angelo Reina era difficile da gestire. Un rapporto conflittuale, con alti e bassi, culminato in tragedia dopo la denuncia per stalking che Marisa aveva presentato nel 2020 per poi , però, ritirarla perchè a quell'uomo nonostante tutto continuava a dargli fiducia. Era il padre della sua bambina. Impossibile, pertanto, tagliare definitivamente i ponti con lui.
E per attirarla nella trappola, Angelo – che nel frattempo aveva ingaggiato un investigatore privato per fare seguire Marisa- si è servito della bambina: Vieni a prenderla. La donna ha abboccato e si è presentata all'appuntamento con la morte. Tre colpi di fucile hanno spezzato il silenzio della campagna tra Marsala e Mazara del Vallo. Angelo aveva pianificato tutto e all'incontro si è presentato armato. Ma questo Marisa non poteva saperlo. Ancora una volta si era fidata di lui.
Ed intanto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, arrivato a Palermo per l'inaugurazione del locale confiscato alla mafia dove avrà sede l'associazione Quarto Savona Quindici ha ribadito: "Bisognerebbe arrivare a una civiltà che faccia sì che le donne siano libere di uscire come vogliono, la sera, con la minigonna. Ha detto bene il presidente Sergio Mattarella – ha aggiunto il ministro - che ha parlato di <Barbarie sociali che bisogna affrontare>".
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