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Pareri Soprintendenza su arredi urbani, Salone chiede rinnovo tacito

18 Aprile 2016 11:24, di Niki Mazzara
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I pareri di uniformità e di stile sugli arredi esterni di bar e ristoranti, che la Soprintendenza ai Beni culturali e paesistici ha rilasciato lo scor...

I pareri di uniformità e di stile sugli arredi esterni di bar e ristoranti, che la Soprintendenza ai Beni culturali e paesistici ha rilasciato lo scorso anno per la concessione del suolo pubblico ai pubblici esercizi andrebbero tutti tacitamente rinnovati. La proposta è stata avanzata dal consigliere comunale Francesco Salone, presidente della Commissione Lavori Pubblici, in una nota inviata alla soprintendente, Paola Misuraca, al responsabile della Sezione Beni Paesistici della stessa Soprintendenza di Trapani, al dirigente del settore Urbanistica ed al responsabile dello Sportello Unico per le Attività produttive del Comune. «Le ragioni della richiesta - spiega Salone - stanno in una potenziale disparità di trattamento che recherebbe pregiudizio ai titolari di attività che hanno presentato l’istanza lo scorso anno, allorché una circolare dell’assessore regionale dispose che i pareri da rilasciarsi dalle soprintendenze relativi alla conformità paesaggistica per le installazioni di arredi urbani avessero corso di validità di dodici mesi. In precedenza tale termine era fissato in 5 anni. Ne è conseguito che quanti lo scorso anno hanno chiesto ed ottenuto dalla Soprintendenza parere positivo anche quest'anno, prima di riaprire le attività e prima di collocare pedane, tavolini ed arredi, dovrebbero riproporre istanza al SUAP per rinnovare il complesso iter. Procedure che, invece, saranno risparmiate a quanti hanno ottenuto il parere prima della emissione della circolare assessoriale». Salone chiede alla soprintendenza di inviare «una nota ufficiale al SUAP del Comune di Trapani nella quale si chiarisca che tutti pareri di conformità paesaggistica emessi lo scorso anno si intendano tacitamente rinnovati e che l'autorizzazione al suolo pubblico può essere concessa purché non siano mutate le condizioni di arredo e di allestimento già assentite in precedenza. In fin dei conti - aggiunge Salone - si tratta di snellire le procedure e ristabilire parità di trattamento tra operatori dello stesso comparto. La richiesta, se accolta, come spero, non sarà valida solo per il comune di Trapani ma per tutti i 24 comuni della provincia e per i relativi SUAP». «A margine - conclude Salone - mi sia permessa una nota polemica: mi sarei aspettato che una nota di questo tenore fosse stata già redatta ed inviata qualche tempo fa dall’assessore alle attività produttive, Antonino Giglio. Ho l’impressione, invece, che egli più di tutti gli altri componenti della giunta si sia uniformato allo stile del sindaco Damiano: rimanere inattivo nell’indifferenza più assoluta ai problemi dei cittadini trapanesi».

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