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Petroliera Vulcanello: cadute le accuse all'armatore Raffaele Brullo (Augusta Due) - Trapani Oggi

Cronaca

Petroliera Vulcanello: cadute le accuse all'armatore Raffaele Brullo (Augusta Due)

20 Aprile 2021 16:04, di Redazione
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Le motivazioni del Tribunale del Riesame di Palermo

Le motivazioni del Tribunale del Riesame di Palermo che ha annullato la custodia cautelare relativa alla presunta collisione con il peschereccio Iside nella notte del 12 maggio 2020.

Nessun “consapevole e deliberato proposito di immutare artificiosamente lo stato e le condizioni
della nave o l’intenzione di rafforzare l’altrui condotta a titolo di concorso morale”.
Con queste affermazioni il Tribunale del Riesame di Palermo è entrato nel merito dell’accusa
formulata e sfociata nell’arresto, poi annullato, dell’Armatore della società Augusta Due, Raffaele
Brullo e ne ha sancito la totale estraneità in ordine ai fatti relativi all’affondamento del peschereccio
“Nuova Iside” e alle accuse che gli erano state mosse. Soddisfazione è stata espressa per quello che il collegio di difesa ha definito il dissolvimento di un equivoco processuale.

Nel naufragio del peschereccio Nuova Iside, avvenuto a largo di San Vito Lo Capo il 12 maggio del 2020, morirono i tre marittimi che erano a bordo: Matteo e Vito Lo Iacono, padre e figlio e il cugino di Vito, Giuseppe Lo Iacopo. Brullo, difeso dall’avvocato Giovanni Di Benedetto, fu posto ai domiciliari mentre Giuseppe Caratozzolo, terzo ufficiale e Gioacchino Costagliola, comandante della petroliera Vulcanello, finirono in carcere con le accuse a vario titolo di omicidio colposo e omissione di assistenza. Brullo rispondeva invece di favoreggiamento e frode processuale.

Secondo i pm la Vulcanello prosegui’ nella sua navigazione nonostante sul radar fosse evidente la posizione del peschereccio, non invertendo la rotta e non diminuendo la velocità. Il Nuova Iside venne speronato e affondato. Dopo l’impatto la petroliera venne ridipinta per cancellare le tracce dell’incidente, dice l’accusa, che, per i pm, sarebbe stato causato da una condotta imprudente dei due ufficiali. Secondo l’accusa, sarebbe stato l’armatore a decidere di cancellare le tracce dell’impatto. Il tribunale del Riesame depositerà nei prossimi giorni le motivazioni della decisione che ha annullato gli arresti domiciliari imposti all’armatore.

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