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Processo Cutrara. Si allungano i tempi per la sentenza d'Appello - Trapani Oggi

Castellammare del Golfo | Cronaca

Processo Cutrara. Si allungano i tempi per la sentenza d'Appello

11 Aprile 2024 08:08, di Laura Spanò
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Tre gli imputati, Francesco Domingo, Antonio Rosario Di Stefano e Salvatore Labita

Si allungano i tempo per la sentenza d'appello del processo scaturito dall'operazione antimafia dei carabinieri “Cutrara†del 17 giugno 2020. Riguarda tre imputati castellammaresi che avevano scelto il rito ordinario. Il presidente del collegio giudicante è stato infatti trasferito ad altro incarico. È stato ricomposto il collegio giudicante e il procuratore generale ha tenuto una nuova requisitoria. Per arrivare alla sentenza d'appello, si prevedono almeno tre udienze. Ribadite le tesi dell’accusa e chiesta la conferma delle condanne di primo grado: 24anni anni per Francesco “Tempesta†Domingo (poi diventati trenta in continuazione con una precedente condanna). Domingo è ritenuto il capo della cosca mafiosa di Castellammare; tre anni per Antonio Rosario Di Stefano e un anno e 10 mesi per Salvatore Labita.

L’udienza è stata rinviata al 23 maggio prossimo. Da rifare le discussioni degli avvocati delle parti civili e dei difensori degli imputati. Le parti civili ammesse avevano ottenuto in primo grado risarcimenti di diversa entità: 3000 euro ciascuno per l’Associazione antiracket ed antiusura Trapani, Codici Sicilia, associazione Castello Libero, Associazione nazionale Antonino Caponnetto; mille euro il comune di Castellammare del Golfo. Domingo, Di Stefano e Labita vennero condannati in primo grado il 13 dicembre del 2022 dalla sezione penale del tribunale di Trapani presieduto da Enzo Agate che aveva alleggerito le richieste del PM Francesca Dessì. Nello stesso processo furono invece assolti i fratelli Nicola e Lilla Di Bartolo, gestori di una casa di riposo a Castellammare.

L’operazione Cutrara si concluse con una serie di arresti, 21 furono complessivamente gli indagati, molti dei quali giudicati con il rito abbreviato. Scaturì da una indagine dei carabinieri tra il 2016 e il 2019 per far luce sul ruolo di Domingo tornato in libertà dopo alcuni anni di detenzione.

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