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Casteldaccia | Cronaca

Quelle cinque croci di Casteldaccia, un pugno al cuore

07 Maggio 2024 07:42, di Laura Spanò
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Sarà la Procura ad indagare su quanto è accaduto

All'indomani della strage a Casteldaccia c'è solo dolore e rabbia. Dolore infinito per le cinque vittime del lavoro: Epifanio Alsazia, 71 anni, contitolare della Quadrifoglio Group, originario di Partinico (Palermo), così come Ignazio Giordano, di 57 anni. C’è Giuseppe Miraglia, 47 anni, di San Cipirello (Palermo), mentre Roberto Raneri, 51 anni, era di Alcamo (Trapani). Giuseppe La Barbera 28 anni di Palermo, è il lavoratore interinale dell’Amap. Tutti uccisi, probabilmente, dalle esalazioni di gas, durante i lavori di manutenzione alla rete fognaria, anche se saranno le indagini a dare l’ultimo responso.

Ognuna di queste persone lascia un ricordo indelebile nelle persone che le hanno conosciute ed apprezzate e sui social corre il passa parola su quanto e su chi erano quei cinque uomini che ieri hanno lasciato in quella fognatura la vita per un "pezzo di pane".

Ognuno di loro ha una storia da raccontare a cominciare da Epifanio Alsazia che la settimana prossima avrebbe compiuto 71 anni. Era socio e contitolare della Quadrifoglio group, la società che stava gestendo i lavori per conto dell’Amap. Ha – secondo quanto riporta l’agenzia Ansa – un figlio carabiniere. Lui stesso, originario di Partinico, da circa quarant’anni abitava ad Alcamo, da circa quarant’anni. Una famiglia molto conosciuta e benvoluta in paese quella degli Alsazia. Una nipote adolescente gioca nella squadra locale femminile di Basket. Aveva un figlio carabiniere che prestava servizio presso la Compagnia di Partinico.

“Un intero quartiere si stringe al dolore e alla perdita di Giuseppe”, si legge su Facebook. Giuseppe La Barbera è il più giovane degli operai morti. Il quartiere è Ballarò. Giuseppe, secondo, si era sposato nel maggio del 2019 e avrebbe festeggiato i cinque anni di matrimonio. Lascia moglie e figli. Lo ricordano tutti come un ragazzo generoso e disponibile, che faceva i salti mortali per aiutare la sua famiglia. Aveva trovato lavoro presso una ditta ed era interinale dell’Amap.

I vigili del fuoco hanno fatto in tempo a strappare alla morte il sesto operaio, che si trova ricoverato al Policlinico di Palermo. Domenico Viola, 62 anni, è in gravissime condizioni.

Rabbia perchè ci si domanda se questa ennesima strage sul lavoro poteva essere evitata.

L’Amap ha affidato la commessa alla “Quadrifoglio Group”. C’era da liberare la fognatura da un’ostruzione. Si tratta di un’impresa con un bagaglio di esperienze decennale, 24 dipendenti e un fatturato di un milione di euro, fondata nel 2005. Uno dei soci era Epifanio Alsazia, al fianco degli operai esterni ce n’erano altri due assunti con contratti interinali dall’Amap. L’azienda non ha le figure professionali necessarie e in attesa di nuove assunzioni si affida ad una società interinale per reclutarli all’occorrenza.

L’inchiesta della Procura di Termini Imerese

La Procura di Termini Imerese ha aperto un’inchiesta, ieri sul posto c'era il Procuratore Cartosio ed altri magistrati. Il direttore dei lavori e il responsabile della sicurezza, indicati dall’Amap, la stazione appaltante delle opere fognarie a Casteldaccia, sono stati interrogati dagli agenti della squadra mobile di Palermo.  Bisogna accertare di chi fosse la responsabilità di controllare il rispetto delle norme di sicurezza. A cominciare dall’utilizzo delle mascherine di protezione. “È una cosa assurda – ha detto il presidente di Amap Alessandro Di Martino -. L’odore era tale che non è comprensibile come non si siano protetti”. Non si è fatta attendere la reazione dei sindacati che hanno proclamato uno sciopero di quattro ore (8 per il comparto degli edili) in provincia di Palermo. Stamane sit in davanti la Prefettura di Palermo.

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