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Salemi. Omicidio Angela Stefani, almeno sei i colpi inferti alla donna [VIDEO] - Trapani Oggi

Salemi | Cronaca

Salemi. Omicidio Angela Stefani, almeno sei i colpi inferti alla donna [VIDEO]

23 Ottobre 2019 09:16, di Laura Spanò
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Determinante il sopralluogo giudiziario in casa della vittima e del convivente

Determinante ai fini investigativi, è stato il sopralluogo giudiziario in casa della vittima e del suo convivente a Salemi. In modo particolare è stato determinante il lavoro svolto dai Ris che si sono avvalsi delle più moderne tecniche di esaltazione e repertamento delle tracce ematiche. All’interno di un immobile in cui Caradonna viveva con la donna scomparsa, "è emerso - scrivono gli investigatori dei carabinieri - come vi fosse stato un grossolano tentativo di bonificare l’ambiente del soggiorno, essendo state ripulite alcune zone presumibilmente interessate dall’evento violento. Grazie all’utilizzo del luminol sono stati esaltati numerosi dettagli e repertate molteplici tracce ematiche appartenute alla donna scomparsa".

Grazie all’impiego della BPA – Bloodstain Pattern Analysis 1  (ovvero metodo di scienza forense per analizzare la morfologia degli schizzi, di chiazze o macchie di sangue sulla scena del crimine) – i Ris sono riusciti a ricostruire la dinamica dell’evento delittuoso, i punti di impatto che hanno originato quelle macchie e le traiettorie percorse dalle stesse. "Così è stato possibile stabilire - scrivono ancora gli investigatori - che in quell’ambiente si era consumata un’aggressione violenta, a seguito della quale la Stefani avrebbe riportato delle gravi ferite con perdita di sangue". All’esito del sopralluogo giudiziario sulla scena del delitto, sarebbero almeno sei i colpi inferti alla donna. A Caradonna viene contestato nell’ordinanza del giudice per le indagini preliminari di Marsala, anche la detenzione di ordigni esplosivi artigianali costruiti dallo stesso e rinvenuti dai carabinieri della stazione di Salemi nella sua abitazione al momentodella perquisizionedella casa nei momenti successivialla denuncia di scomparsa.

A mettere la parola fine alla vicenda della donna scomparsa lo scorso gennaio, ci hanno pensato i militari della Sezione operativa di Mazara del Vallo e della Stazione Carabinieridi Salemi, guidata dal Maresciallo Maggiore Calogero Salvaggio, che hanno dato esecuzione al provvedimento restrittivo nei confronti dell’ex compagno della Stefani Angela. La donna, madre di due figli avuti dalla pregressa relazione con Rosario Scianna, pastore salemitano, era scomparsa da tempo e la circostanza aveva indotto l’ex compagno, all’inizio del mese di febbraio, a denunciarne la scomparsa presso la stazione carabinieri di Salemi, piccolo centro urbano della provincia trapanese, dal quale sono poi immediatamente partite le ricerche della donna.

L’imponente macchina delle ricerche, coordinate dalla Procura della Repubblica di Marsala in sinergia con la Prefettura di Trapani, ha interessato vaste aree urbane e rurali, compresi laghi, fiumi e pozzi della campagna salemitana e dei comuni limitrofi ritenuti di interesse. Per le complesse operazioni di ricerca, i carabinieri si sono avvalsi dei cani molecolari addestrati nella ricerca di persone scomparse,del supporto aereo degli elicotteri dell’Armacon cui sono stati battuti circa 300 ettari di terreno, dell’intervento di squadre specializzate dei vigili del fuocodi Trapani con cui sono statiispezionatioltre venti pozzi di volta in volta segnalati e ritenuti di interesse per il ritrovamento del corpo.

Parallelamente alle imponenti attività di ricerca, sono state avviate articolate indagini di polizia giudiziaria. I Carabinieri del RIS di Messina e della compagnia di Mazara del Vallo – su disposizione della Procura della Repubblica di Marsala, diretta dal Procuratore Capo,Vincenzo Pantaleo – hanno effettuato dei minuziosi sopralluoghi dei luoghi frequentati dalla donna prima della sua scomparsa, tra questi le abitazionidi via Verga e di contrada Baronia nelle quali la donna aveva vissuto insieme al compagno Vincenzo Caradonna.

Entrambi gli immobili, infatti, vennero sequestrati per consentire al personale specializzato di effettuare gli accertamenti tecnico-scientifici.

Durante le indagini sono state ascoltate dall’Autorità Giudiziaria di Marsala e dai Carabinieri numerose personeche hanno permesso di riscostruire le ultime oredi vita della donna e che ne hanno messo in evidenza la personalità violenta del Caradonna. Massiccial’attività tecnica mediante ausiliodi intercettazioni ambientali e telefoniche, e sistemi di video-sorveglianza, rivelatesi anche esse preziose per carpire fonti probatorie di assoluto pregio.

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