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Scopriamo perche' Trapani è la citta' dei coralli - Trapani Oggi

Scopriamo perche' Trapani è la citta' dei coralli

18 Aprile 2024 09:00, di Eros Santoni
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Trapani è una città ricca di storia, cultura e tradizioni, il cui legame con il corallo ne rappresenta uno degli aspetti più affascinanti e peculiari. Attraverso la maestria artigianale dei suoi abitanti e il rispetto per l'ambiente marino.

Trapani continua a preservare e valorizzare il suo ruolo di "città dei coralli", testimoniando al mondo intero la bellezza e la ricchezza di questo straordinario patrimonio. Come sappiamo bene, i coralli sono un bene prezioso e assai disponibile nei nostri ricchi fondali, ma non è solo un materiale utile per la creazione dei gioielli. Soprattutto nel capoluogo siciliano, rappresenta una vera e propria tradizione culturale, la cui lavorazione viene tramandata di generazione in generazione, e gli oggetti creati come fossero delle reliquie di famiglia. Uno dei tratti distintivi della città e della sua gente è proprio l’elevata capacità nel saper utilizzare il corallo per realizzare opere uniche, valorizzando appieno questo tipo di organismo acquiatico erroneamente scambiato per una pietra preziosa.
 

Ma le pietre preziose sono anche protagoniste di giochi online come, ad esempio, diverse slot machines, tra le quali Hot Gems. Questa e altre slot si possono provare anche in versione demo gratuita nei migliori casino online. Nello specifico, Hot Gems è una classica macchinetta 5x3 realizzata da Playtech nella quale bisogna ottenere combinazioni di simboli vincenti facendo girare i rulli. Il gioco offre 25 linee di pagamento attive la cui puntata totale per round corrisponde a 25 volte la puntata della singola linea. Hot Gems ha, tra le caratteristiche distintive, la funzione Collapsing Reels, che consiste nella generazione di nuovi simboli che sostituiscono quelli che hanno già creato una combinazione vincente. In pratica, come leggiamo sul sito slotmachineweb.com, ad ogni vittoria i simboli coinvolti si autodistruggeranno per far spazio a nuovi simboli che potranno generare ulteriori combinazioni vincenti.

Ma tornando alla tradizione trapanese. Sembra che la storia della città e della lavorazione dei coralli abbia origini antichissime, risalenti al tempo degli antichi egizi e dei Fenici. Questi popoli erano già da tempo a conoscenza del valore estetico di questo prezioso materiale, ma fu durante il periodo della dominazione romana che divenne parte dell’economia e dei fasti di allora. Sembra che i romani ne apprezzavano, oltre che la durabilità e la bellezza, anche le presunte proprietà curative e protettive. Bisogna sottolineare, però, come il corallo sia di certo una fonte economica e culturale non indifferente, ma è anche un bene limitato e da salvaguardare.

Continui cambi climatici, attività non regolamentate e sfruttamento senza controllo può mettere a rischio la riproduzione del corallo che, ricordiamo, si tratta di un organismo acquatico molto delicato. Ha bisogno, infatti, di condizioni di vita decisamente particolari: una salinità costante compresa tra il 28% e il 40%, un ridotto movimento dell’acqua e un’illuminazione attenuata. Vive prevalentemente in luoghi ombrosi e riparati come grotte o strapiombi a partire dai 20/30 metri fino ai 200 metri di profondità. Eccezionalmente è possibile trovarlo anche a basse profondità (4m), ed è stato trovato persino a profondità di 800m. Lo strumento utilizzato per scolpire e intagliare il corallo, il bulino, fu inventato proprio da un trapanese, tale Antonio Ciminello, vissuto nel ‘500. I “corallari” di Trapani, ossia le famiglie specializzate nella raccolta e lavorazione, ebbero molto successo fuori dal territorio a partire dalla metà del 1500 e da allora sempre meno artigiani vivono a Trapani.

Uno dei pochi artigiani rimasti è Platimiro Fiorenza, orafo corallaio, il quale ha partecipato all’iniziativa di Fendi, il noto marchio di moda, per valorizzare le eccellenze artigianali italiane. Il maestro ha così realizzato una baguette, la storica borsa del 1997, utilizzando argento e corallo, ed è stato riconosciuto dall’Unesco come “Tesoro Umano Vivente”. Davvero uno straordinario motivo di vanto per la città siciliana.

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