Stop del Governo alla cessione dei crediti e allo sconto in fattura del superbonus
la Cgil e la Fillea: "In provincia di Trapani a rischio centinaia imprese e migliaia di posti di lavoro".
"Ciò che si prospetta in provincia di Trapani è un nuovo dramma per l'edilizia, per il suo indotto e per migliaia di lavoratori".
La segretaria generale della Cgil di Trapani Liria Canzoneri e il segretario provinciale della Fillea Cgil Gaspare Giaramita lanciano l'allarme di una nuova e pesante crisi per il settore delle costruzioni, dopo il decreto del Governo che, ieri, ha stabilito in Gazzetta lo stop alla cessione dei crediti e allo sconto in fattura del superbonus.
Per la Cgil e la Fillea Cgil c'è, dunque, una nuova crisi alle porte per un settore che, dal 2008 al 2019, aveva già subito un tracollo con la perdita di oltre il 50 per cento degli addetti.
"Con l'entrata in vigore del bonus sismico, del superbonus e del bonus facciate - dicono la segretaria generale della Cgil Liria Canzoneri e il segretario provinciale della Fillea Cgil Gaspare Giaramita - il comparto ha subito una positiva inversione di tendenza, testimoniata dal dato, estremamente significativo, dell’aumento del 104 per cento delle ore di lavoro denunciate tra il 2020 e il 2022".
Secondo i dati della cassa edile, nel 2020 il territorio contava 4503 addetti, mentre nel 2022 il numero è salito a 6505, subendo un incremento del 44 per cento. Nel 2020 le ore di lavoro denunciate sono state 2.839.572, nel 2022 le ore di lavoro sono salite a 5.803.734, ovvero hanno segnato un più 104 per cento. Trend positivo, dopo l'entrata in vigore dei vari bonus, anche per le aziende attive che sono passate da 1148 nel 2020 a 1373 nel 2022, aumentando del 19,60 per cento.
"Quello che temiamo - dicono i segretari Canzoneri e Giaramita - è il fallimento delle imprese e i licenziamenti di massa, con il conseguente ricorso agli ammortizzatori sociali che determinerà l'aumento della spesa pubblica. L'economia del territorio trapanese - proseguono - si basa, soprattutto, sull’edilizia e se non ci sarà un dietro front del Governo la situazione sarà devastante. Per scongiurare il tracollo - concludono Canzoneri e Giaramita -  la Fillea si è mobilitata ed è in fase di definizione lo sciopero generale per evitare che, in tutto il Paese, chiudano 25 mila aziende edili e perdano il lavoro oltre 100 mila addetti del settore".
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