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Trapani | Cronaca

Vicenda Ong, continuano le udienze in Tribunale a Trapani

01 Marzo 2024 08:27, di Laura Spanò
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Ormai siamo alle battute finali

Alle battute finali, il processo ai componenti degli equipaggi delle navi Iuventa ong tedesca “Jugend Rettet”, Save The Children e Medici senza frontiere, in corso davanti al gup del tribunale di Trapani, Samuele Corso. Ieri la seconda delle 4 udienze conclusive e parola alla difesa. Si tratta della 35esima dall’inizio del procedimento, «la più lunga della storia giudiziaria italiana». In una nota del 25 settembre 2016 un addetto alla security privata della nave segnalava che l’equipaggio di Iuventa «pare sia un punto di riferimento per i trafficanti». Segnalazione risultata infondata. E anzi la difesa ha ribadito, sulla base delle registrazioni audio e di 250 slide proiettate in aula, che il salvataggio era stato svolto sotto il controllo del centro di coordinamento marittimo di Roma. I tre difensori di Iuventa:Nicola Canestrini, Francesca Cancellaro, Sandro Gamberini, hanno ribadito che nessuna prova è stata indicata a sostegno dell’accusa e anzi sono emersi elementi sulla correttezza dell’equipaggio che, a loro giudizio, avrebbero dovuto essere raccolti sin dall’inizio del procedimento.

«La richiesta di non luogo a procedere è un’ulteriore conferma della debolezza delle accuse.
Abbiamo sempre ribadito la piena legittimità della nostra azione. Salvare vite non è un reato e la criminalizzazione del soccorso in mare deve finire». Sottolineano da Medici Senza Frontiere, commentando la richiesta della Procura di Trapani al Gup, perchè il fatto non costituisce reato, per l’equipaggio della nave Iuventa, imbarcazione della ong tedesca «Jugend Rettet», accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La vicenda giudiziaria era stata avviata 7 anni fa.

«Provo sollievo per una vicenda che s'avvia al termine e ritengo vergognosa la persecuzione
giudiziaria, dettata da un intento politico, nei confronti di chi ha avuto la sola 'colpà di salvare vite». Lo dice Luca Casarini, capo missione di Mediterranea Saving Humans, commentando la richiesta di non luogo a procedere avanzata dalla procura di Trapani, per l’equipaggio della nave Iuventa, imbarcazione della ong tedesca Jugend Rettet» sequestrata 7 anni fa, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Casarini, indagato per lo stesso reato da 4 anni a Ragusa, con altre 6 persone, considera la richiesta della procura «lo svelamento di un piano di criminalizzazione del tutto politico, che nulla ha a che vedere con il perseguire reati. Le indagini
sono costate allo Stato ben 3 milioni di euro. Il tutto per fermare l’attività della Iuventa, per farla marcire in porto, dopo che la nave aveva salvato 26 mila migranti». Secondo Casarini, il processo di Trapani «è stato costruito attraverso prove false e inconsistenti. Obiettivo dei promotori dell’indagine era fermare l’attività di soccorso in mare, dove ogni anno muoiono da duemila a tremila migranti. Ma chi provoca le morti - come accaduto a Cutro - non ha lo stesso trattamento
di chi le evita»

Oggi e domani altre due udienze la sentenza, prevista inizialmente per sabato, slitterĂ  ad aprile.

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