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Falsi dati Covid. Le intercettazioni tra la dirigente e l'assessore Razza - Trapani Oggi

Cronaca

Falsi dati Covid. Le intercettazioni tra la dirigente e l'assessore Razza

30 Marzo 2021 11:33, di Redazione
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Da novembre al 19 marzo gli indagati erano intercettati dai carabinieri

Sia Razza che la dirigente, Letizia Di Liberti, sono indagati nell'inchiesta sui dati falsi forniti all’Iss. «I deceduti glieli devo lasciare o glieli spalmo?», chiede lei non sapendo di essere intercettata. «Ma sono veri?», chiede Razza. «Si, solo che sono di 3 giorni fa», risponde. E Razza dà l’ok: «Spalmiamoli un poco».

La dirigente prosegue: «ah, ok allora oggi gliene do uno e gli altri li spalmo in questi giorni, va bene, ok. Mentre quelli del San Marco, i 6 sono veri e pure gli altri 5 sono tutti di ieri; quelli di Ragusa, Ragusa 5! E questi 6 al San Marco sono di ieri.. perché ieri il San Marco ne aveva avuti ieri altri 5 del giorno prima, in pratica. Va bene?». «Ok», risponde l’assessore Razza.

«Letizia è inutile che facciamo stare in piedi sacchi vuoti... c'è stata una gravissima sottovalutazione e il dato finale di questa sottovalutazione di questa gravissima sottovalutazione è scritto in quegli indicatori, poi secondo me sono sbagliati perché mettono sullo stesso piano indicazioni diverse, però come avrai visto ci sono dei dati dove noi comunichiamo zero! ... E chissà da quanto!», dice ancora Ruggero Razza, non sapendo di essere ancora intercettato, alla dirigente regionale Letizia Di Liberti dei dati sulla pandemia comunicati all’Iss.

La conversazione telefonica è del novembre scorso dopo la decisione del Governo di mettere la Sicilia in «zona arancione». Nella telefonata l’assessore si dice amareggiato, deluso - scrive il gip - «per non essere riusciti ad assicurare la buona gestione dell’emergenza sanitaria».

Ma ci sono anche altre intercettazioni riguardano sempre il mese di novembre scorso.

All'assessorato regionale alla Sanità si sono infatti vissuti momenti frenetici. I dati dei contagi da Covid e dei decessi in Sicilia erano allarmanti. E l'ansia e il panico di dirigenti e assessore sono evidenti nelle conversazioni telefoniche intercettate dal Nas e dai carabinieri del comando provinciale di Trapani, che stamane hanno notificato tre misure cautelari di arresti domiciliari per falso, tra le quali la dirigente del dipartimento che forniva i dati all'ISS Letizia Di Liberti. 

"... Ma mettici 2.000 di rapidi.. fregatene!!!", dice, per gonfiare i dati sui tamponi fatti, la Di Liberti all'impiegato della società che gestisce il sistema informatico dei flussi da comunicare all'Iss .

"Razza è seccato. - spiega Di Liberti non sapendo di essere intercettata, - mi disse: il fallimento della politica, non siamo stati in grado di tutelarci, i negozi che chiudono, se la possono prendere con noi, non siamo riusciti a fare i posti letto".

"Ci dissi ma non è vero, reggiamo perfettamente. - racconta la dirigente al suo interlocutore sempre riferendo la conversazione con Razza - Anche se in realtà, non ti dico, oggi è morta una, perché l'ambulanza è arrivata dopo 2 ore ed è arrivata da Lascari. Ed è morta, e qua c'è il magistrato che già sta, subito, ha sequestrato le carte…. 2 ore l'ambulanza. Perché? Perché sono tutte bloccate nei pronto soccorsi. Tutte!".

Parlando con il dirigente Mario Palermo, anche lui indagato, il 4 novembre discute del numero dei decessi da comunicare. "Quindi sono anziché 26, 19", dice la dirigente - Ok. Che non superiamo i 2, che è pesante". Il collega le dice: "2? Ne diamo venti?". "No, no 19 arriva a 19", risponde la Di Liberti.

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