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I calciatori che hanno scelto una Nazionale diversa da quella d'origine - Trapani Oggi

I calciatori che hanno scelto una Nazionale diversa da quella d'origine

27 Settembre 2019 12:11, di staffPA
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Le più importanti Nazionali del mondo da sempre possono contare su calciatori naturalizzati.

Il calcio è lo sport che unisce i popoli per eccellenza, dal Sudamerica all’Europa, passando per l’Africa e l’Asia, basta trovare un pallone (o qualcosa di molto simile) per iniziare una partita. Da sempre i calciatori di tutto il mondo si spostano di squadra in squadra per crescere sportivamente e si può ben dire che tale sport abbatta le barriere ed i confini. 

Fin da piccoli tutti i giocatori in erba sognano di vestire un giorno la maglia della propria Nazionale, rappresentando la nazione in cui si è cresciuti e diventando leggende, non solo agli occhi dei propri tifosi, ma anche e soprattutto della nazione intera. Non sempre però i calciatori nati in un posto decidono di giocare per quella Nazionale: è il caso degli oriundi, giocatori con diverse nazionalità, nati e cresciuti in un Paese ma naturalizzati come cittadini di un altro. 

E’ il caso, ad esempio, del Campione del Mondo di Germania 2006 Mauro German Camoranesi, titolare inamovibile della Nazionale di Lippi. La mezzala della Juventus e prima ancora del Verona, è nato a Tandil, in Argentina, ma ha potuto richiedere il passaporto italiano poichè il nonno era marchigiano. In contrasto con Bielsa, allora CT dell’Argentina, che non lo considerava importante per la sua Nazionale, Camoranesi decise di accettare la convocazione con l’Italia: il resto è storia, come è storia il taglio dei suoi capelli ancora in campo, dopo la finale vinta ai rigori contro la Francia. 

Il suo non è l’unico caso di giocatori oriundi che hanno accettato la convocazione della Nazionale Italiana, diventando a tutti gli effetti calciatori azzurri. Negli ultimi anni ricordiamo Franco Vasquez (argentino) ed il quartetto di brasiliani formato da Jorginho, Thiago Motta, Eder ed Amauri. Tutti loro hanno sfruttato le loro origini italiane per poter vestire la maglia azzurra, affermandosi lontani dal calcio brasiliano. 

L’utilizzo di oriundi nelle Nazionali è una pratica abbastanza “recente” in Italia, ma le più importanti Nazionali del mondo da sempre possono contare su calciatori naturalizzati. Ad esempio la Germania per anni ha fatto affidamento su Podolski e Klose, due dei calciatori più forti della loro generazione, entrambi nati in Polonia. Al contrario Kevin Prince Boateng, nato a Berlino, ha scelto di vestire la maglia del Ghana, per onorare le origini dei suoi genitori. Curiosamente il fratello di Boateng, Jerome, ha continuato a giocare per la Germania, diventando un baluardo fondamentale della Nazionale Campione del Mondo e d’Europa. 

Un caso a parte è quello dei calciatori Sudamericani, che spessissimo possono vantare origini spagnole o portoghesi. Già il Pallone d’Oro Alfredo Di Stefano, alla fine degli anni ‘40, aveva sfruttato la sua doppia cittadinanza, per giocare sia con la maglia dell’Argentina che con quella della Spagna. Un altro Pallone d’Oro come Deco ha scelto di rappresentare il Portogallo, nazione in cui si era consacrato calcisticamente, e non il Brasile, dov’era nato. Similmente Pepe, fortissimo centrale del Real Madrid, ha preso la stessa direzione, vestendo la casacca lusitana. 

Di recente Diego Costa ha sfruttato la sua doppia nazionalità per affermarsi definitivamente come giocatore spagnolo con la maglia delle, dopo aver debuttato in due amichevoli con la casacca della Selecao: una decisione non certo ben vista dai supporters verdeoro e da molti puristi del calcio, che ha attirato sull’attaccante le antipatie di molti.

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