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Campobello di Mazara | Cronaca

Ai domiciliari Martina Gentile, figlia di Laura Bonafede. Su di lei nuove prove

05 Dicembre 2023 10:01, di Laura Spanò
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Per gli inquirenti attraverso la figlia di Laura Bonafede avveniva lo scambio di "posta" per e da il latitante

Il Ros di Palermo con il supporto in fase esecutiva del comando provinciale dei carabinieri di Trapani, stamane ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal tribunale di Palermo su richiesta della Dda e antiterrorismo a carico di Martina Gentile. La donna è indagata di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dalle modalità mafiose.

L'operazione costituisce la prosecuzione dell'indagine che o scorso 16 gennaio ha permesso al Ros di catturare a Palermo l'allora latitante Matteo Messina Denaro e di trarlo in arresto.

Agli atti dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Martina Gentile, una delle favoreggiatrici della latitanza di Matteo Messina Denaro, ci sono una serie di immagini scattate dalla polizia mesi prima
della cattura del boss avvenuta il 16 gennaio scorso. Nei frame di un video del 17 dicembre del 2022, ora rianalizzati dai carabinieri, si vede l’auto del boss passare alle 10.59 davanti alla casa della Gentile e della madre Laura Bonafede- entrambe erano pedinate e intercettate dalla polizia impegnata nella ricerca del padrino, - e rallentare davanti al portone. Scene immortalate che però non insospettirono gli investigatori.

Sono stati questi nuovi elementi investigativi emersi a suo carico (nei mesi scorsi il giudice aveva respinto la richiesta di misura per la Gentile per mancanza di indizi) ad indurre oggi il Gip all'arresto.

I cellulari sequestrati all’indagata, a sua madre e a Lorena Lanceri, altra favoreggiatrice di Messina Denaro e la documentazione sequestrata all’ex latitante, molta scritta con linguaggio cifrato, hanno dipinto un quadro più completo del ruolo avuto dalla donna nell’assistenza del capomafia allora ricercato. Nel covo di Messina Denaro sono state inoltre scoperte le impronte digitali di Gentile.

L’analisi delle immagini fatta dai carabinieri e i pizzini in cui la madre della Gentile Laura Bonafede, sentimentalmente legata a Messina Denaro racconta la gioia provata nel vedere anche solo per un istante il boss passare in auto, confermano che alla guida dell’Alfa ripresa dalle videocamere c'era il padrino ricercato.

In un calendario, ritrovato nel suo ultimo nascondiglio, Messina Denaro inoltre appuntava in alcuni giorni un puntino o la parola Tan: gli inquirenti hanno scoperto che si trattava di una abbreviazione di Tania, lo pseudonimo usato per indicare Martina Gentile. In un caso il boss aveva scritto anche la frase «invio Tany».

Nelle date segnate dal capomafia, attraverso Gentile avveniva dunque lo scambio di «posta» per e da il latitante. E puntualmente il giorno successivo Laura Bonafede comunicava al capomafia di aver ricevuto le sue lettere: «ieri sai quando ho potuto leggere la tua? Alle 22», si legge in uno dei biglietti sequestrati nel corso dell’indagine. E’ la prova che Gentile aveva consegnato il messaggio del padrino alla madre.

Lo scambio dei pizzini di Messina Denaro tra e Lorena Lanceri una delle donne del boss, finita in manette nei mesi scorsi, sarebbe avvenuto nello studio di architettura dell’ex assessore all’urbanistica di Campobello di Mazara, Stefano Tramonte, in cui le due donne lavoravano. È uno dei particolari emersi nell’inchiesta del Ros che ha portato all’arresto della Gentile. L’architetto, che si è dimesso nei mesi scorsi, è indagato.

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