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Caro voli in Sicilia. E' scontro tra Schifani e Ryanair

11 Agosto 2023 12:18, di Redazione
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Ci auguriamo che alla fine a pagare non siano ancora una volta solo i siciliani

Continua il botta e risposta tra il governatore Schifani e i vertici di Ryanair.

«Vale più un principio costituzionale o le regole dell'Ue? Pongo questo tema. La Commissione europea potrebbe intervenire per modificare la norma del governo nazionale, che peraltro ho molto apprezzato, sugli algoritmi utilizzati dalle compagnie aeree e quindi sui limiti ai prezzi dei biglietti aerei. Ma se lo facesse, sarebbe messo a rischio il diritto alla mobilità sancito dall'articolo 16 della nostra Costituzione che prevede che ad ogni cittadino debba essere garantita ogni forma di libertà di movimento, salvo i casi previsti dalla legge. In questo caso, ritengo che il governo italiano dovrebbe adoperarsi per garantire questo principio costituzionale e impedire che si crei una "mobilità per censo", per cui i ricchi possono viaggiare e i poveri no». Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, intervenendo stamattina alla trasmissione Agorà, su Rai3, in merito alla polemica sul caro voli.

Il governatore ha poi aggiunto: «Avevo segnalato già a dicembre dell'anno scorso il cartello tra Ita e Ryanair, nel senso che di fatto hanno stipulato un accordo tra loro per non farsi concorrenza, applicando prezzi al rialzo. E avevo già denunciato questo scandalo all’Antitrust sia durante il periodo natalizio che, poi, a Pasqua. Attendiamo risposta da quella autorità. Adesso il caso è esploso a livello nazionale ed è giusto risolverlo complessivamente. C'è da aggiungere che, Ryanair, da un lato esalta la libertà del mercato, dall'altro però intasca i contributi: dall'aeroporto di Palermo ha ottenuto 15 milioni di euro nel 2022». 

Così l’amministratore delegato di Ryanair, Eddie Wilson

“Se il decreto contro il caro-voli dovesse rimanere così, invece di aprire nuove rotte da una qualsiasi città italiana voleremo di più verso la Spagna. Non ci possono obbligare a volare in Sicilia e Sardegna. A Malta, a Cipro, alle Canarie stanno esultando per questo decreto perché sanno che noi voleremo di più verso di loro”. Parla chiaro l’amministratore delegato di Ryanair, Eddie Wilson, che si scaglia apertamente contro l’ultimo decreto del governo Meloni: “le compagnie aeree fissano i prezzi in base alla domanda e qualsiasi interferenza avrà un impatto devastante sulla crescita regionale dell’Italia, sull’occupazione, sul turismo, in particolare tra l’Italia e le isole maggiori, Sicilia e Sardegna”.

Wilson ne ha anche per chi accusa la sua compagnia di fare cartello sui voli per Sicilia e Sardegna, come più volte denunciato dal presidente della Regione siciliana Renato Schifani. “Chi lo dice, dice spazzatura, nient’altro che spazzatura”, afferma. “Non siamo parte di un cartello, non mi lascio insultare. Ryanair ha raggiunto oltre 185 milioni di passeggeri perché abbiamo abbassato i prezzi e diamo valore, non abbiamo bisogno di parlare con compagnie incompetenti. Non ho mai parlato con nessuno, mai parlato con qualcuno in Ita”, conclude.

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