L'uomo con il Cappello, monumento a Rostagno
L'opera inaugurata stamattina a Paceco
Semplice e partecipata manifestazione stamane a Paceco per inaugurare, nel giorno della sua nascita ( 6 marzo 1942) una esposizione artistica dal titolo “l’Uomo con il cappello” dedicata a Mauro Rostagno, il sociologo e giornalista ucciso il 26 settembre 1988 per mano mafiosa.
Paceco ha voluto tributare il suo omaggio a Mauro Rostagno con una opera scultorea, fortemente voluta dal sindaco Giuseppe Scarcella e dal presidente del consiglio comunale Gaetano Rosselli, realizzata da Massimiliano Errera, artista pacecoto. L’opera è posta nella rotonda della via Sapone e rappresenta un cappello Panama, che era uno dei tratti distintivi dell’abbigliamento quotidiano di Rostagno.
Una realizzazione che, come ha detto il sindaco Scarcella ha lo scopo “di restituire in modo permanente alla cittadinanza l’immagine di un uomo che ha sacrificato la propria vita per la Verità e la Giustizia”. L’opera, inoltre, è provvista di un codice Qrcode, che consente di leggere la storia di Mauro Rostagno dal sito istituzionale del Comune di Paceco.
“L’Amministrazione comunale ha valutato subito positivamente l’opportunità di acquisire un’opera d’arte per commemorare Rostagno – sottolinea il Sindaco, Giuseppe Scarcella – e va dato merito al presidente del Consiglio comunale, Gaetano Rosselli, che ha portato avanti questa iniziativa per arrivare alla collocazione della scultura a Paceco”.
Alla cerimonia di scopertura dell’opera erano presenti, oltre agli amministratori comunali, esponenti delle Forze dell’Ordine e religiose,  deputati regionali ed una rappresentanza di alunni della scuola media, di quelle giovani generazioni cui “ il messaggio di Rostagno deve arrivare diretto e forte, un messaggio – ha detto Rosselli - che sia di pieno rispetto della legalità ”.
Un ricordo sentito è venuto da Gianni Di Malta, subentrato a Rostagno, di cui era molto amico, come responsabile della comunità Saman di fatto salvandola dopo il ciclone giudiziario che l’ha investita. Di Malta, che ha potato i saluti ed il grazie della moglie e della figlia,  ha ricordato come per Rostagno Paceco sia stata una sede operativa non tanto e non solo in quanto gli studi di RTC, l’emittente per cui lavorava,  era a Nubia, ma anche perché ha dato supporto al “Telefono Amico”, a sostegno dei giovani che si erano trovati invischiati in problemi di droga.
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