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Undici arresti nel trapanese per associazione mafiosa, attribuzione fittizia di beni e turbativa d'asta [VIDEO] - Trapani Oggi

Salemi | Cronaca

Undici arresti nel trapanese per associazione mafiosa, attribuzione fittizia di beni e turbativa d'asta [VIDEO]

16 Aprile 2024 09:01, di Laura Spanò
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Ventitrè le persone indagate complessivamente. L'operazione è dei carabinieri di Trapani

Sei persone in carcere, 5 ai domiciliari ed ancora altre 12 persone destinatarie di informazioni di garanzia. Le misure cautelari sono state emesse dal Tribunale di Palermo nei confronti complessivamente di 23 persone indagate, accusate a vario titolo assieme in concorso fra loro, dei reati di associazione mafiosa, corruzione, turbativa d’asta, trasferimento fraudolento di valori, ricettazione e autoriciclaggio.

È il bilancio di una operazione portata a termine stamane nelle province di Trapani, Palermo, Como e Rimini dai militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trapani, assieme ai colleghi di Palermo e personale dell’Arma territorialmente competente. 

L’indagine - condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Trapani e coordinata dalla DDA di Palermo, ha accertato interessi illeciti di appartenenti alla famiglia mafiosa di Salemi (che ricade nel mandamento di Mazara), esponenti di spicco di cosa nostra palermitana e imprenditori.

In particolare si parla di attribuzione fittizia a due imprenditori palermitani della titolarità esclusiva di quote di una società di capitali costituita appositamente per eludere l’applicazione della normativa di prevenzione patrimoniale ed agevolare l’impiego di denaro illecito provento dell'associazione mafiosa, per l’acquisizione di numerosi supermercati di una nota società della grande distribuzione italiana nelle provincie della Sicilia occidentale. Una acquisizione che però non si è concretizzata per scelte aziendali diverse da parte della società.

Poi c'è la turbativa d’asta della gara, indetta dalla società di pubblico servizio che gestisce la rete e l’erogazione dell’energia elettrica sull’isola di Favignana, per la realizzazione di quattro linee di distribuzione in media tensione e due cabine di trasformazione di media/bassa tensione, in modo da far risultare vincitrice una società di due imprenditori mazaresi. In questo contesto sono stati acquisiti gravi indizi relativamente al pagamento di somme di denaro da parte di due imprenditori compobellesi per essere incaricati del trasporto del carburante necessario per il funzionamento della centrale termoelettrica di Favignana.

"È obbligo rilevare - scrivono gli investigatori -  che gli odierni indagati sono, allo stato, solamente indiziati di reato, pur gravemente, e che la loro posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo la emissione di una sentenza passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di non colpevolezza".

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