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Rosalia Messina Denaro: chiesta dai Pm della Dda la condanna a 20 anni - Trapani Oggi

Palermo | Cronaca

Rosalia Messina Denaro: chiesta dai Pm della Dda la condanna a 20 anni

29 Marzo 2024 11:32, di Laura Spanò
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La donna è accusata di associazione mafiosa aggravata e ricettazione

I pm della dda di Palermo Piero Padova e Gianluca de Leo hanno chiesto la condanna a 20 anni di carcere della sorella di Matteo Messina Denaro, Rosalia, accusata di associazione mafiosa aggravata e ricettazione. La donna è in carcere da marzo dell’anno scorso. Secondo gli inquirenti avrebbe aiutato per anni il fratello a sottrarsi alla cattura e avrebbe gestito per suo conto la «cassa» della "famiglia» mafiosa e la rete di trasmissione dei 'pizzinì, consentendo così al capomafia di mantenere i rapporti con i suoi uomini durante la sua lunga latitanza.

La cronaca

Rosalia Messina Denaro è stata arrestata a marzo del 2023 su richiesta della procura di Palermo guidata da Maurizio de Lucia. L'accusa in aula è rappresentata dal pm Gianluca de Leo. Rosalia 68 anni, nome in codice “Fragolone” è indagata per associazione di stampo mafioso. Era lei che gestiva la rete dei pizzini e la cassa. Ma soprattutto è considerata la custode dei segreti di Matteo Messina Denaro. Gestiva entrate e uscite finanziarie dell'ex boss che le chiedeva rendicontazioni periodiche: un luogotenente a tutti gli effetti. E nell'archivio in mano agli investigatori c'è di tutto anche i nomi dei finanziatori occulti. Come l’imprenditore a cui Rosalia doveva chiedere 40 mila euro. Ed è proprio piazzando una microspia nella sua abitazione che gli investigatori riuscirono a risalire nel dicembre 2022 al capomafia latitante. Rosalia aveva nascosto nella gamba di una sedia, dove i carabinieri cercavano di piazzare la cimice, una sorta di diario clinico del fratello allora ammalato del cancro che poi l'ha portato alla morte, disobbendento al diktat del fratello: bruciare ogni pizzino dopo averlo letto. Grazie al prezioso ritrovamento, i carabinieri scoprirono che col nome di Andrea Bonafede, identità' prestatagli dal geometra di Campobello, Andrea Bonafede appunto, il boss era in cura alla clinica La Maddalena di Palermo dove, il 16 gennaio di un anno fa, fu catturato.

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