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Arresti domiciliari per il commercialista Antonio Lo Mauro, è accusato di estorsione aggravata - Trapani Oggi

Cronaca

Arresti domiciliari per il commercialista Antonio Lo Mauro, è accusato di estorsione aggravata

06 Settembre 2021 11:08, di Redazione
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L'arresto è stato effettuato dai finanzieri di Palermo, su delega della Procura

Finisce agli arresti domiciliari il commercialista Antonio Lo Mauro, 55enne, nominato amministratore giudiziario. Lo Mauro è indagato per estorsione aggravata dall’abuso dei poteri e con violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione.

L'arresto è stato effettuato dai finanzieri di Palermo, su delega della Procura, dando esecuzione ad un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale del capoluogo.

Le indagini sono state effetuate dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Palermo ed hanno svelato come l’indagato, nella qualità di amministratore giudiziario dal settembre del 2015, su nomina del Tribunale di Palermo, avrebbe costretto un consulente fiscale e contabile delle società in amministrazione giudiziaria a corrispondergli indebitamente, in più tranche, la somma complessiva di 5 mila euro in contanti, nonché a pagare indebitamente un debito di 6.240 euro contratto dallo stesso Lo Mauro con un altro professionista.

Il commercialista nel 2015 era stato nominato amministratore giudiziario insieme ad un ingegnere, per gestire la cava Buttitta, a Bagheria. I due professionisti presero il posto dell’avvocato Gaetano Cappellano Seminara, finito sotto inchiesta insieme all’ex presidente Silvana Saguto. Lo Mauro fu scelto per il nuovo corso, dopo che lo scandalo travolse un intero settore.

Sarebbe stato un collega a denunciare il professionista: aveva raccolto il racconto di una consulente fiscale che aveva raccontato di essere stata "costretta" a versare una parte del proprio compenso a Lo Mauro. Il racconto è stato poi confermato ai finanzieri. La donna avrebbe consegnato i soldi in contanti a Lo Mauro in due tranche nell’estate del 2017 dopo averli prelevati con il bancomat. Lo stesso commercialista le avrebbe imposto di pagare, nel 2018 e 2019, due fatture per cinquemila euro a una sua collega di studio. «Ero confusa e turbata, mai mi sarei aspetta una simile richiesta», ha spiegato la consulente.

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