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Palermo | Cronaca

Rosalia Messina Denaro non risponde al Gip di Palermo

06 Marzo 2023 14:41, di Laura Spanò
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La sua una famiglia perseguitata dalla giustizia

Rosalia Messina Denaro stamane si è avvalsa della facoltà di non rispondere davanti al gip Alfredo Montalto. Rosalia “Rosetta” per la famiglia, sorella di Matteo Messina Denaro, è stata arrestata venerdì mattina dai carabinieri del Ros per associazione mafiosa. La donna, sentita per l’interrogatorio di garanzia nel carcere Pagliarelli, è assistita dall’avvocato Daniele Bernardone. «La mia assistita è in buone condizioni, compatibilmente con la sua situazione» ha detto il legale poi relativamente al suo arresto il legale ha riportato quanto detto da Rosalia che avrebbe sostenuto che la sua famiglia era perseguitata dalla giustizia «sono aspetti che non attengono la difesa ha detto il legale », precisando che ogni valutazione è prematura vista la fase del tutto preliminare delle indagini». Rosalia è accusata di aver gestito la «cassa» della famiglia, di aver fatto da collettrice dei pizzini coi quali il capomafia comunicava con i suoi, di essere stata insomma fedele esecutrice delle volontà del fratello durante la latitanza. Ma ci sono anche gli affari e gli interessi economici di cui si sarebbe occupata interagendo con il fratello latitante. Come il biglietto in cui chiedeva alla sorella Rosalia di rivolgersi a “parmigiano” per avere 40.000 euro.

E intanto nuova perquisizione in atto nella casa di via Alberto Mario a Castelvetrano, in cui viveva Rosalia Messina Denaro, sorella dell'ex boss, arrestata venerdì per associazione mafiosa. L'immobile è la storica residenza della famiglia Messina Denaro: le sorelle della donna vivono in un’altra palazzina con la madre. Rosalia era l’unica dei Messina Denaro a essere rimasta nell’appartamento, viveva in una camera al primo piano da cui si accede da una scala esterna. Proprio al secondo piano nell’abitazione, il 6 dicembre scorso, i militari, che cercavano un luogo sicuro per piazzare delle microspie, hanno trovato l’appunto sulle condizioni di salute del capomafia che poi li ha portati al suo arresto. Era nascosto nell’incavo di una sedia. Numerosi altri biglietti, gli investigatori parlano di oltre mille, tra i quali alcuni del fratello, sono stati recuperati in un asse da stiro e nella casa di campagna della donna in contrada Strasatti a Campobello di Mazara.

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